Vaccinazioni, nella Bassa superate le 50mila dosi ma serve un'accelerazione
A Treviglio il rapporto tra il numero di cittadini che ha ricevuto almeno una dose e il totale della popolazione è del 9,18%.
Ha superato quota 50mila il numero di vaccini anti Covid-19 inoculati finora nella Bassa bergamasca, ma il tasso di copertura - nella costante "fame" di dosi - resta ancora piuttosto basso in tutta la Lombardia. I numeri diffusi dall'Asst Bergamo Ovest mercoledì dicono che dall'inizio della campagna vaccinale sono state somministrate complessivamente 51mila e 849 dosi, delle quali 6452 nella cosiddetta "Fase uno" dedicata al solo personale dell'Asst stessa (medici e infermieri), medici di base, sanitari in generale e soccorritori.
Altre 3460 le dosi destinate per lo stesso scopo agli ospedali privati del territorio (Zingonia e Ponte San Pietro in particolare), mentre 7986 sono i vaccini distribuiti e iniettati a personale ed ospiti delle case di riposo del territorio.
La campagna di massa
Il resto, quasi 34mila dosi, sono dunque state somministrate ai cittadini, nella prima fase della vaccinazione di massa che si sta articolando tra TreviglioFiera, Dalmine, Spirano e Antegnate e che coinvolge per ora soprattutto gli ultraottantenni, il personale scolastico e i sessanta-settantenni di quindici Comuni lungo l'Oglio, dove infatti si cominciano a vedere i primi risultati concreti della vaccinazione.
Dei quattro hub "di pianura" il più attivo finora è stato Antegnate, appunto, con 16mila dosi (7665 Moderna, 6246 Pfizer e 2094 AstraZeneca). Segue Spirano (13mila 800 dosi, delle quali 12mila 780 Pfizer e 1020 AstraZeneca). Terzo posto per TreviglioFiera (3289 dosi: 1690 Moderna, 1496 AstraZeneca e 103 Pfizer) e infine Dalmine, aperto da soli dieci giorni, con 857 dosi (611 Moderna, 150 Pfizer e 96 AstraZeneca).
Mancano ancora le dosi
Numeri ancora pesantemente condizionati dalla mancanza di dosi, che insieme alla pessima organizzazione del sistema di prenotazione regionale di Aria (oggi, giovedì, il Cda della società si è dimesso dopo lo scandalo) limitano necessariamente la "potenza di fuoco" della campagna vaccinale lombarda. La copertura vaccinale media, nella Bassa, resta però leggermente più alta che nel resto della regione, proprio grazie ai numeri della cintura dell'Oglio.
Stando ai numeri (aggiornati alla settimana scorsa) diffusi dal consigliere regionale Niccolò Carretta, a Treviglio il rapporto tra il numero di cittadini che ha ricevuto almeno una dose e il totale della popolazione è del 9,18%, ed è il Comune attualmente più coperto della zona, esclusa la cintura dell'Oglio. Molto diversi invece i numeri tra Torre Pallavicina, Pumenengo, Calcio, Cividate e Palosco, dove la percentuale di copertura (sulla prima dose) è ormai sistematicamente sopra il 20%, con un picco del 25% a Cividate. Numeri che sono peraltro tutti cresciuti negli ultimi dieci giorni, grazie a una prima tangibile accelerazione delle vaccinazioni un po' in tutti gli hub.
Convocati in anticipo per la seconda dose
A mettere i bastoni tra le ruote, però, ci si è messa Aria, l’Azienda regionale per l’innovazione e per gli acquisti della Lombardia. Dopo gli errori (tanti, troppi) di convocazione registrati nei giorni scorsi degli anziani un po' in tutta la Lombardia, nei giorni scorsi decine di vaccinandi arrivati a Treviglio per la seconda dose sono stati rimandati a casa: il personale dell'Asst Bergamo Ovest si è infatti accorto che il sistema regionale li aveva chiamati con una settimana di anticipo rispetto ai tempi di attesa tra le due dosi raccomandate dall'Istituto superiore di sanità. Scavalcando il sistema regionale, l'azienda ha diramato una nota in cui chiede a chi deve effettuare la seconda dose di affidarsi al solo pro memoria rilasciato dall’operatore in fase di accettazione durante l’appuntamento per la prima dose.
“Ricordiamo che chiunque abbia fatto il vaccino Moderna dovrà presentarsi 28 giorni dopo la prima dose, indipendentemente da SMS ricevuti o meno. Chi fosse stato vaccinato con vaccino Pfizer, invece, dovrà presentarsi dopo 21 giorni. In tutti i punti vaccinali il personale amministrativo è a disposizione degli utenti per controllare, in caso di dubbi, e confermerà al cittadino l’esatto appuntamento (sede, giorno ed ora), appuntamento già confermato in fase di accettazione della prima dose e scritto dall’operatore sulla nota informativa che rimane al paziente come pro memoria” scrive l'Asst.
LEGGI ANCHE: Vaccinazione anti Covid, i DATI COMUNE PER COMUNE in Lombardia
Il caos Aria e le dimissioni del Cda
Intanto oggi, giovedì 25 marzo 2021, è arrivato l’annuncio. I membri del Consiglio di amministrazione di Aria hanno rassegnato le dimissioni in blocco.
Dopo il caos vaccini dei giorni scorsi in diverse città lombarde e le polemiche sollevate da Guido Bertolaso (a seguito delle convocazioni extra-large a Niguarda), Letizia Moratti e dallo stesso presidente Attilio Fontana il destino della società era praticamente segnato. E come annunciato dal governatore sarà l’attuale direttore generale Lorenzo Gubian a guidare Aria in qualità di amministratore unico. Ad annunciare le dimissioni è stato il vice presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale della Lombardia, Marco Colombo (Lega), nel corso dell’audizione dello stesso Gubian.
Una soluzione "mista" per la Bassa
Intanto, si comincia ad intravedere una data per l'avvio a livello regionale del nuovo sistema di prenotazione del vaccino, che sarà gestito da Poste Italiane: potrebbe partire già dai primi giorni di aprile. Ma nella Bassa, vista la positiva esperienza delle scorse settimane, si utilizzerà in parallelo anche il sistema di prenotazione "prenotavaccino.app", già sperimentato con successo delle Asst di Seriate e di Treviglio per la vaccinazione dei sessantenni e dei settantenni della cintura sull'Oglio.
Lo ha annunciato il direttore generale Peter Assembergs mercoledì, dopo aver partecipato ad un vertice con lo stesso Bertolaso e altri dirigenti delle Asst e delle Ats lombarde. Nello specifico, gli appuntamenti degli hub di Spirano, Antegnate e Mapello saranno gestiti dall'applicazione "locale", mentre quelli per gli hub maggiori, di Treviglio e Dalmine, rientreranno sotto il sistema di Poste. PrenotaVaccino.app resterà comunque a disposizione anche per questi due hub, come sistema "di scorta" in caso di problemi. Ancora da definire, se ne parlerà nei prossimi giorni, come saranno effettivamente divisi i vaccinandi tra i due sistemi e quindi tra i quattro hub. Probabilmente, il criterio terrà conto del Comune di residenza.