Coronavirus: 39 casi in Lombardia, 12 in Veneto, uno anche in Piemonte VIDEO
In diretta da Palazzo Lombardia la conferenza stampa di aggiornamento sul Coronavirus.
E' terminata la conferenza stampa convocata a Palazzo Lombardia per fare il punto sui contagi da Coronavirus. Questa mattina, infatti, è stata diffusa la notizia dei primi due decessi: il primo un 78enne in Veneto e la seconda una 76enne di Casalpusterlengo deceduta giovedì e sottoposta a tampone - risultato positivo - solo post mortem.
Coronavirus Lombardia
Il numero dei contagi accertati si aggira attorno alla trentina. Trentanove in Lombardia, 12 in Veneto. Uno in Piemonte. Ma il numero è destinato ad aumentare anche in virtù dei maggiori controlli sui pazienti che si trovano già ricoverati negli ospedali e mostrano sintomi compatibili con la malattia. Ciò che pare certo, al momento, è che tutti i contagi sono avvenuti per contatto diretto o indiretto con Codogno.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, manifestazioni e gare sospese nel Cremasco
LEGGI ANCHE: Coronavirus, nella Bergamasca confermate (quasi) tutte le manifestazioni
Si è concluso da poco il vertice che ha visto impegnati il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Segui in diretta la conferenza stampa a Palazzo Lombardia:
https://www.facebook.com/LombardiaNotizieOnline/videos/830343650771798/UzpfSTE4ODQ0NDAwNzg0MjM4ODoyOTg4MTgxNzg3ODY4NTgy/
Focolaio nel lodigiano
"Castiglione d’Adda e Codogno sono oggi centro di un focolaio. Tutti i positivi hanno avuto contatti con il pronto soccorso e l’ospedale di Codogno. Tra i sei casi abbiamo scoperto un contatto tra loro, il focolaio è quindi focalizzato nel Lodigiano. Nell’area di Codogno ad oggi abbiamo 35 persone risultate positive. Tra queste, il 20 febbraio è stata rinvenuta al proprio domicilio una donna di 77 anni deceduta e che aveva tutta una serie di patologie precedenti. A questa persona è fatto un tampone post mortem che è risultato positivo".
Esordisce così l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera durante la conferenza stampa a Palazzo Lombardia.
"Ieri a Cremona, invece, è stata riscontrata una positività (sono due in totale a Cremona) su una donna di 38 anni, che ha avuto contatti con un lavoratore del presidio ospedaliero di Codogno. Così a Pavia, due casi a Pieve Porto Morone: si tratta di un medico di base e di una pediatra anche loro venuti a contatto con l'ospedale di Codogno e la zona del Lodigiano individuata come focolaio".
Gallera ha poi confermato come si tratta di un virus aggressivo e molto contagioso che al momento ha raggiunto il 13% di positivi sul totale delle persone controllate. L'assessore ha tenuto anche a sottolineare, però, come "nel 50% dei casi la malattia abbia una gestione ordinaria. I contatti più stretti dei malati e l’isolamento dei positivi è la strada giusta da percorrere. C’è grande sintonia tra Fontana, Conte e Speranza. In poco tempo siamo riusciti a mettere in campo un’azione articolata con particolare investigazione con i malati, recuperando tamponi e mascherine.. c’è un lavoro gigantesco anche con la Protezione Civile".
LEGGI ANCHE: Dieci Comuni isolati nel Lodigiano, ecco le indicazioni del Ministero
Sono arrivati gli esiti sul paziente zero? Da dove è partito il contagio?
“Non sono arrivate comunicazioni, per avere un’indagine complessiva rispetto all’esistenza degli anticorpi bisogna fare più esami sul paziente e ciò richiede tempo. Non escludiamo nessuna strada, non è detto che quello che fin’ora è stato ritenuto “il paziente zero” (ossia l’uomo tornato dalla Cina a gennaio che aveva cenato con il 38enne di Codogno). Stiamo valutando tutte le situazioni, emergono nuovi casi ma non è detto che il primo paziente scoperto sia quello zero. Stiamo ricostruendo tutto, noi agiamo a 360 gradi.”
Cos’è stato deciso per proteggere i sanitari?
“Da subito quando ci siamo confrontati con la problematica abbiamo fatto girare circolari con l’indicazione di quali debbano essere i metodi e le modalità di tutela, dispositivi di protezione individuale da attuarsi nelle aree sanitarie che sono a rischio elevato. Il tipo di tutela è differente a seconda di chi si presenta in pronto soccorso. Stiamo fornendo presidi di supporto. Ringraziamo gli operatori degli ospedali che sono coinvolte in queste ore per la loro professionalità ed efficienza.”
Qual’è il numero dei contagi corretto?
“35 nel lodigiano, 2 nel Cremonese, 2 nel Pavese. A Milano ancora nessun contagiato. Tutto è in qualche modo riferibile a territorio della provincia di Lodi, per ora nessun contagio fuori regione è riferibile a questo focolaio. I malati si trovano ora ricoverati agli ospedali di Codogno, Cremona, Pavia, Milano.”
Per quanto riguarda gli atenei?
“Dall’emanazione dell’ordinanza di ieri i cittadini dei 10 comuni isolati devono rimanere a casa, senza andare al lavoro a scuola o in università. Per il resto della Regione non c’è oggi una motivazione scientifica che ci imponga di adottare misure analoghe a quelle dei territori in cui sono state trovate positività.”
Si potranno usare le strutture militari per la quarantena?
“Almeno una delle due strutture militare individuate è ora a disposizione per accogliere i positivi al Coronavirus, stiamo attendendo l’autorizzazione dal Governo. Le opzioni sono l’ospedale militare di Baggio e di Piacenza.”
Indiscrezioni parlano di un contagiato al San Raffale, è vero?
“C’è solo una persona sotto controllo al San Raffaele ma potrebbe tranquillamente essere una situazione ordinaria di polmonite che sta venendo verificata, non necessariamente si tratta di Coronavirus.”
Coronavirus nel Nord Italia
Sono 12, attualmente, i casi di Coronavirus accertati in Veneto. Tra questi anche quello riferito al primo decesso avvenuto questa notte. Università chiuse e Regione pronta a intervenire per frenare il contagio anche se al momento non giungono indicazioni circa il destino del Carnevale di Venezia. Non è emerso finora un collegamento con i due focolai quello lombardo e quello veneto che non avrebbero alcun legame.
Anche in Piemonte è stato registrato un primo caso: la persona infetta, un uomo, sotto osservazione in condizioni cliniche buone, è entrato in contatto con il focolaio lombardo. Al momento, quindi, non esisterebbe un focolaio piemontese.