Medici di base, tornano le Cad: Regione contro Ats Bergamo, approvata la mozione del Pd
Affondando una decisione della stessa Ats Bergamo - che da Regione Lombardia dipende - il Pirellone ha approvato una mozione di minoranza che impegna la Giunta a ripristinare il servizio appena abolito.
Prima istituite, poi in parte sospese, poi riaperte, poi abolite del tutto e sostituite da un call center. E ora, infine, con ogni probabilità, le Cad in provincia di Bergamo saranno riaperte per la seconda volta. Ennesima giravolta - stavolta positiva - nella gestione dell'assistenza sanitaria di base in provincia di Bergamo. Affondando una recente e contestatissima decisione di Ats Bergamo - che da Regione Lombardia dipende - il Consiglio regionale ha infatti approvato all'unanimità, ieri, martedì 12 luglio, una mozione di minoranza a firma del consigliere Jacopo Scandella (Partito democratico) che rifinanzia i contratti delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca) e consente di ripristinare gli ambulatori chiusi d'imperio alla fine di giugno. Le Cad bergamasche erano l'unico accesso all'assistenza di base per migliaia di cittadini rimasti senza medico di base, la maggior parte dei quali si trovano nel Trevigliese: tra queste ci sono le Cad di Treviglio, Pontirolo e Fara d'Adda. La chiusura del servizio era motivata dall'assenza di dottori disponibili a tenere aperto il servizio, nonostante il costo orario per le prestazioni fosse stato adeguato dopo una lunga trattativa.
Enormi disagi in tutta la Bergamasca dopo la chiusura delle Cad
“La Regione Lombardia ha approvato oggi la nostra mozione che impegna la Giunta regionale a prorogare i contratti delle USCA e a ripristinare i servizi di continuità assistenziale diurna in quei territori che si trovano in carenza di medici di base” così il consigliere regionale dem bergamasco, che già una settimana fa aveva portato all’attenzione del Consiglio regionale la questione che sta causando moltissimi disagi nella bergamasca, dopo la comunicazione inviata il 30 giugno dall’Ats di Bergamo a tutti i sindaci della provincia per informarli che dal primo luglio le Cad sarebbero state sostituite da un call center attivo due ore al giorno.
“La soppressione della Continuità Assistenziale Diurna ha causato notevoli disagi – fa sapere Scandella - persone che per avere una ricetta sono state costrette a spostarsi, ad esempio, da Castione della Presolana a Selvino, circa un’ora di strada. Persone sole, persone anziane, persone che hanno bisogno di farmaci salvavita, persone a cui è stato proposto un ‘servizio’ che tale non è, ma è semplicemente indecente. Una situazione che già era problematica prima, ma che adesso era diventata inaccettabile. Ringrazio i colleghi per aver sostenuto la proposta e spero che questo lavoro possa riportare al più presto il servizio ad un livello minimamente accettabile e soprattutto un po' di sollievo alle persone coinvolte, senza accrescere ulteriormente la disparità già esistente tra chi ha la fortuna di avere un medico di base e chi invece è rimasto senza”.
La Lega: "Un'emergenza da affrontare con impegno, serietà e urgenza da tutti, dalle Ats fino al Ministero della Salute"
Il documento chiede inoltre che venga dato mandato alle ATS “di procedere con particolare riguardo per gli ambiti che presentano il maggior numero di sedi vacanti”. Il testo è passato con alcune modifiche volute dalla Lega.
“Sono assolutamente d’accordo con la necessità di prorogare i contratti USCA al fine consentire la prosecuzione del servizio di Continuità Assistenziale Diurno (CAD), soprattutto nei territori dove è maggiore la carenza dei medici di base”. Così Roberto Anelli, capogruppo della Lega al Pirellone, interviene in merito alla mozione approvata dal Consiglio Regionale. “Esprimo soddisfazione – continua Anelli – per l’accoglimento delle mie proposte di modifica, che ritengo integrative e migliorative del testo originario”.
“Con il mio emendamento – continua il capogruppo leghista – si impegna la Giunta Regionale a sollecitare le ATS a farsi carico, migliorandone i percorsi assistenziali, dei pazienti rimasti senza il Medico di Medicina Generale, coinvolgendo tutti gli operatori del settore. L’obiettivo che stiamo realizzando e per il quale deve continuare in maniera incisiva l’azione della Giunta Regionale, è quello far funzionare a pieno regime una rete di assistenza territoriale sanitaria anche attraverso le Case di Comunità”.
“È evidente che la carenza di medici di base – conclude Anelli - rappresenti un’emergenza che va affrontata con grande impegno, serietà e urgenza da tutte le istituzioni coinvolte, dalle ATS fino al Ministero della Salute”.
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