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E' arrivata a stretto giro la risposa del sindaco uscente di Caravaggio Claudio Bolandrini a Carlo Mangoni.
“Ringrazio Carlo Mangoni per aver preso posizione a sostegno del nostro progetto amministrativo: insieme possiamo continuare a prenderci cura di Caravaggio per costruire una città sicura, più verde, a misura di persona perché solidale, inclusiva e giovane - ha commentato Bolandrini - I nostri programmi convergono chiaramente su più temi, tutti fondamentali: in primis l'ambiente e il contrasto al consumo di suolo, quindi il potenziamento della sicurezza attraverso la realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri e il nuovo comando di Polizia locale in gestione associata, dunque i fari puntati sul sociale con la cura della comunità e la presa in carico di persone con disabilità e fragilità. Ma ci uniscono anche l’attenzione al turismo di prossimità e il sostegno ai negozi di vicinato con la promozione delle eccellenze del territorio, così come l’ambizione di guidare la città con un'amministrazione trasparente, condivisa e sempre protesa alla ricerca di risorse”.
“La scelta di Mangoni mi pare umanamente comprensibile. Ma anche logica dal punto di vista politico, poiché in linea con l'affermazione del civismo al primo turno di consultazione. Le liste civiche si sono infatti attestate al 51,65%: 26,19% quelle a sostegno della mia candidatura, 25,46% quelle di Carlo Mangoni. Come detto, i nostri programmi convergono chiaramente su temi importanti. Evidentemente questa convergenza con i partiti che hanno avanzato in corsa la candidatura di Prevedini non c'era, non si spiegherebbe altrimenti il repentino cambio di candidato a soli 40 giorni dal voto, e non c'è nemmeno ora, altrimenti avremmo assistito a un apparentamento formale tra le due coalizioni”.
Di tutt'altro avviso, ovviamente, Giuseppe Prevedini. Che a commento dell'alleanza, non si è risparmiato: "Convergenze di programmi? Tutte balle. Hanno fatto come cinque anni fa".