Covid-19, ospedale da "livello 3". Lo sprint sui vaccini? "A giugno"
In arrivo un altro weekend "a pieno regime": 7/8mila tamponi al giorno, il 20 e 21 maggio.
E finalmente è «livello 3». Con il drastico calo del numero di ricoverati nei reparti Covid-19 di Treviglio e Romano, anche gli ospedali dell’Asst Bergamo Ovest sono scesi di un livello, nella scala dell’emergenza pandemica. E con il passaggio da «4» a «3», diverse attività che erano state «congelate» per fare spazio agli ammalati della terza ondata potranno finalmente ripartire. Intanto, la Terapia intensiva: i posti letto in Rianimazione riservati ai pazienti positivi sono scesi da 17 a 7, e in questi giorni dopo settimane in cui il reparto era sempre a un passo dalla saturazione, i ricoverati per Covid in condizioni gravi sono scesi a sei.
Ospedale verso una cauta riapertura delle attività normali
Piano piano, cominceranno inoltre a riprendere diverse attività ambulatoriali, come le visite specialistiche non urgenti, recuperando anche quelle «arretrate» paralizzate dal virus. Da gennaio ad aprile, la differenza tra le prestazioni erogate dall’Asst erano infatti già superiori, ovviamente, rispetto a quelle dei primi quattro mesi del 2020, nel cuore della prima ondata, ma erano ancora inferiori di circa il 19% rispetto a quelle erogate nel 2019, proprio a causa delle restrizioni legate alla terza ondata. «Piano piano, però, vediamo la luce in fondo al tunnel - conferma il direttore generale Peter Assembergs - Anche grazie alla campagna vaccinale che comincia a far sentire i suoi effetti».
Direttore, come procede la campagna?
Procede bene, anche se le scarse forniture a livello nazionale le stiamo sentendo anche noi. Fosse per noi, insomma, avendo le dosi avremmo finito il primo giro di vaccinazioni da un bel pezzo, ma questo è un problema generale. Citofonare Roma...
Quanti vaccini fate ogni giorno?
Al momento siamo a circa 3500/4000 dosi al giorno, contro una potenzialità di circa 10mila. Ma l’importante è non fermarsi, così da evitarci una quarta ondata di Covid-19.
Sulle forniture, che prospettive avete per i prossimi giorni?
Ci saranno almeno due giorni a pieno regime, o quasi, il 20 e 21 maggio: è l’effetto dei richiami per i vaccini inoculati nei due giorni di «sprint» gli ultimi giorni di aprile. Arriveremo a 7/8mila dosi al giorno, per poi realisticamente tornare ai livelli attuali per qualche giorno. Un’altra accelerazione, però, dovrebbe arrivare a giugno. In quel mese, dovremmo riuscire a raddoppiare la velocità attuale, con 6/7mila dosi quotidiane.
I dati dicono che in diversi centri vaccinali dell’Asst trevigliese vengono vaccinati anche molti cittadini residenti fuori provincia, soprattutto dal Milanese e dal Cremasco...
Finora sono stati circa 29mila le dosi che abbiamo inoculato a residenti fuori da Ats Bergamo. Di questi, oltre 18mila sono dell’area della Martesana e del Sud Milanese. Immagino che il problema fosse la disponibilità di slot nelle loro zone... Ma non è un vero problema, anzi: se proteggiamo noi, e contribuiamo a proteggere anche chi vive a pochi chilometri dal nostro bacino d’utenza, stiamo soltanto aumentando il livello di sicurezza che raggiungeremo.
Ma con il virus, toccherà convivere ancora per molto tempo, probabilmente
Sì, anche se una volta che avremo messo in sicurezza la popolazione, cambierà davvero tutto. Continueremo a combatterlo, ma con maggiore tranquillità.
C’è una data ipotetica, in cui tutti, nella zona, avranno avuto almeno una dose?
Difficile dirlo ora: speriamo che sia il prima possibile, grazie alle forniture che attendiamo per giugno. Il vero obiettivo, d’altra parte, è quello di arrivare a vaccinare i 20/30enni, che sono quelli che spostano, per lavoro e per divertimento, più di altri. Stiamo già notando che l’età media dei contagiati si sta notevolmente abbassando: i più anziani sono ormai protetti dal vaccino, e il virus trova spazio tra i più giovani.
Intanto, i nuovi casi stanno diminuendo. Come procede il tracciamento dei positivi?
Anche quello del centro tamponi è un lavoro che non si è mai fermato. Dall’inizio dell’anno a oggi ne abbiamo eseguiti 78mila 245, quasi settemila nei primi dieci giorni di maggio. Il picco però è stato a marzo, con quasi 30mila tamponi.