Vandali no-vax deturpano i "luoghi" di Camilla Ceresoli: il suo liceo, la palestra e il cimitero in cui riposa
Dopo Spirano, colpito un altro luogo frequentato dalla 17enne Camilla Ceresoli, scomparsa a febbraio. E persino il cimitero in cui è sepolta
Prima il Palaspirà, poi il liceo Galileo Galilei di Caravaggio e infine persino il cimitero di Urgnano. Ancora vandali no-vax nella Bassa bergamasca, e ancora una volta a spingere i teppisti è la convinzione - infondata - che i vaccini causino massicciamente malori improvvisi mortali. Non è del resto un caso se ad essere colpiti, questa notte, senza un briciolo di pietà né di rispetto, sono i luoghi che frequentava Camilla Ceresoli: una ragazza di Urgnano, studentessa del liceo e atleta di una società sportiva di Spirano, morta a febbraio per un malore nel sonno, a 17 anni. Non solo: sempre stanotte, i no-vax hanno vandalizzato persino il cimitero di Urgnano, in cui la ragazza è sepolta.
Vandali anche al Galilei di Caravaggio
Ancora da chiarire l'esatta dinamica del triplo raid. Dopo aver deturpato, con gli ormai arcinoti simboli del movimento tracciati con uno spray rosso, la facciata del Palaspirà, i no-vax hanno preso di mira il muro in mattoni e la vetrata d'ingresso del liceo di Caravaggio, con scritte eloquenti e chiari riferimenti alla "teoria" dei malori improvvisi.
Non solo. A Caravaggio i no-vax hanno anche prodotto scritte contro l'Agenda 2030, un programma d'azione per lo sviluppo sostenibile basato su 17 obiettivi concordati da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite. Del resto, tra le svariate teorie del complotto sostenute da questi gruppi c'è parecchia varietà. Dopo la "dittatura sanitaria" invocata durante la Pandemia da Covid, abbondano le teorie sul nuovo ordine mondiale, sul controllo della mente umana attraverso microchip a 5G, per arrivare al rifiuto delle evidenze sul cambiamento climatico.
Scritte no-vax al cimitero di Urgnano
Non solo: sempre stanotte, presumibilmente gli stessi militanti hanno colpito anche al cimitero di Urgnano, dove è sepolta la ragazza.
Non è del resto la prima volta: le "doppie V cerchiate" sono ormai la firma di un movimento organizzato in una rete perlomeno nazionale. Nei mesi scorsi, come riporta Primalamartesana.it, anche a Inzago era successo qualcosa di simile a quanto accaduto stanotte tra Spirano e Caravaggio, anche in quell'occasione a poche settimane dalla morte di un'altra ragazza, anche lei colpita da un malore.
I Guerrieri Vivi
Uno dei tanti gruppi, Guerrieri Vivi, era stato disarticolato dalla Digos proprio a Bergamo, lo scorso anno dopo diversi raid in tutto e per tutto simili a quelli avvenuti questa notte.
Un'inchiesta del Giornale di Merate aveva portato poi alla luce alcuni aspetti dell'organizzazione di questi attacchi vandalici, pensati e pianificati attorno ad una "chat di reclutamento" su Telegram, applicazione di messaggistica istantanea che consente di tutelare l'anonimato degli utenti più che WhatsApp. Una di queste era di fatto un vero e proprio sistema di propaganda che, allora, contava oltre 18mila iscritti anonimi da tutta Italia, nel quale "guerrieri più esperti" si propongono come insegnanti per imparare ad "aderire alla lotta", in una escalation di predicazione no vax, fake news sui vaccini e conseguenti prove di azioni vandaliche.
Gli attacchi nella nostra zona
Quello attribuito ai Guerrieri Vivi non è che l'ultimo di una lunga serie di attacchi di gruppi no-vax, forse orbitanti attorno alle stesse comunità organizzate su Telegram. Nel luglio dell'anno precedente era toccato al centro vaccinale dell'ospedale Papa Giovanni. Prima ancora, a giugno, i vandali armati di bomboletta spray rossa avevano imbrattato la sede dell'Ordine dei medici della provincia di Bergamo e la sede provinciale del Partito democratico. Nella Bassa bergamasca era toccato al cavalcavia di Brebemi e al centro vaccinale di Dalmine dell'Asst Bg Ovest.