Le reazioni

Maurizio Testa ritira la candidatura a Boltiere, sospensione da Forza Italia per i gemelli indagati

Passo indietro in paese per Maurizio Testa che non sarà candidato con la lista civica di centrodestra del sindaco uscente Osvaldo Palazzini

Maurizio Testa ritira la candidatura a Boltiere, sospensione da Forza Italia per i gemelli indagati
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La notizia del coinvolgimento dei fratelli Testa nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Liguria Giovanni Toti ha colpito al cuore anche la politica della Bassa. A Boltiere, in particolare, dove i gemelli Testa vivono e ricoprono ruoli di spicco all’interno di Forza Italia.

I gemelli Testa

Arturo Angelo Testa è collaboratore del gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale dell’attuale legislatura, al servizio, in particolare, del presidente della Commissione territorio Jonathan Lobati, oltre a essere coordinatore locale di FI per Boltiere.
Italo Maurizio Testa, già consigliere provinciale per Alleanza Nazionale, è stato eletto per la prima volta in Consiglio comunale nel 1995: dal 2009 al 2011 ha ricoperto l’incarico di vicesindaco per poi ripresentarsi nel 2014 come candidato sindaco con la lista «Boltiere prima di tutto». Attualmente è il coordinatore della circoscrizione provinciale di Dalmine di Forza Italia.

La sospensione da Forza Italia

Per loro è scattato l’obbligo di dimora in paese e, in attesa che vengano chiarite le circostanze del loro coinvolgimento, sono stati entrambi sospesi dal partito come confermato dal deputato e coordinatore regionale degli Azzurri Alessandro Sorte (che non risulta indagato nell’inchiesta, ndr), del quale avevano sostenuto le iniziative politiche, anche durante il suo passaggio da Forza Italia al movimento di Toti «Cambiamo!» nel 2019 per poi tornare al partito di Berlusconi nel 2021.

«A seguito dell’indagine che li ha visti coinvolti, sono stati sospesi - si legge in una nota diffusa dal partito - Forza Italia, totalmente estranea ai fatti, rivendica i suoi valori garantisti e attende la conclusione delle indagini ed eventuali esiti processuali».

Maurizio Testa ritira la candidatura

La «bomba» politica ha travolto anche la politica locale: Maurizio Testa, infatti, si era presentato alle prossime elezioni di giugno come candidato nella lista civica di centrodestra «Gente di Boltiere» a sostegno del sindaco uscente Osvaldo Palazzini.
Candidatura che, ora, è stata ritirata.

«Come candidato sindaco della lista “Gente di Boltiere”, a seguito degli ultimi avvenimenti, comunico che si è ritenuto opportuno che l’annunciato candidato consigliere Italo Maurizio Testa rinunciasse alla propria candidatura - ha confermato Palazzini - Come sindaco in carica sono rammaricato del fatto che un consigliere di minoranza del nostro Comune sia stato coinvolto in indagini della magistratura e mi auspico che la giustizia faccia rapidamente chiarezza».

Una posizione che non ha del tutto soddisfatto il gruppo di minoranza «Cambia il passo» guidato dall’ex sindaca Armida Forlani che ha chiesto a Palazzini «di prendere una netta posizione di condanna sul suo candidato consigliere», ricordando come lo stesso Testa avesse tentato di stringere un’alleanza con il loro gruppo prima di scegliere la strada della riconciliazione per presentare una lista per un centrodestra unito.

Valois: "Fiduciosi nella magistratura e garantisti verso tutti"

Un avvicinamento costruito passo passo riaprendo un dialogo chiuso da anni grazie anche all’impegno del coordinatore provinciale di Forza Italia Umberto Valois che ha voluto subito sottolineare l’estraneità del partito dai fatti di Genova.

«Siamo fiduciosi nella magistratura, garantisti fino in fondo, convinti che si farà luce sui fatti contestati e che i fratelli Testa avranno modo di difendere la loro posizione - ha commentato - Sono perplesso sulle modalità e tempistiche di diramazione della notizia, alle porte della campagna elettorale delle elezioni europee e di tanti Comuni che andranno al voto tra circa un mese. Molte volte, ancora prima di ogni sentenza, si condannano le persone, le quali spesso si sono dimostrate estranee ai fatti nelle sedi opportune. Evidenzio che il territorio bergamasco e lombardo non sono coinvolti così come non lo è in alcun modo il partito Forza Italia in tutta la sua organizzazione. Credo nell’innocenza delle persone fino al terzo grado di giudizio, sia quando si tratta degli alleati sia quando a essere colpiti sono gli avversari politici e quindi confido nel corretto lavoro della magistratura che farà chiarezza su ogni questione».

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