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Il presidente della Liguria Toti arrestato per corruzione, indagati anche i fratelli Testa

Avrebbero promesso posti di lavoro e alloggi in cambio di voti a sostegno della lista del presidente Toti

Il presidente della Liguria Toti arrestato per corruzione, indagati anche i fratelli Testa
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Corruzione e sospetto voto di scambio. Sono le principali accuse alla base dei provvedimenti cautelari che questa mattina, 7 maggio 2024, hanno riguardato il Governatore della Liguria Giovanni Toti, l'ex numero uno dell'Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini (ora ad di Iren) dell'imprenditore Aldo Spinelli e del capo di gabinetto della Regione Matteo Cozzani ex sindaco di Porto Venere e fedelissimo del governatore. Perquisizioni e attività del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza a Genova, la Spezia e nel Ponente Ligure, proprio perché questa mattina il governatore Toti era atteso a Ventimiglia per la conferenza stampa legata all'operazione che vede coinvolto il manager Flavio Briatore. In particolare Toti è stato bloccato all'alba presso un Hotel nel centro di Sanremo.

Indagati i gemelli Testa di Boltiere

La notizia, riportata questa mattina dai colleghi di Prima La Riviera, ha avuto conseguenze anche nella Bassa. Risultano indagati, infatti, con l'accusa di corruzione elettorale anche i gemelli boltieresi Arturo Angelo Testa e Maurizio Testa, il primo coordinatore boltierese di Forza Italia e il secondo coordinatore della circoscrizione provinciale di Dalmine sempre per Forza Italia, ex assessore e consigliere comunale nonché candidato alle prossime elezioni comunali nella lista di centrodestra "Gente di Boltiere" a sostegno del candidato sindaco Osvaldo Palazzini.

Per la Procura di Genova e la Guardia di Finanza i due, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, sarebbero i rappresentanti della comunità riesina di Genova, accusati del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

La nota della Procura di Genova e della Finanza

"Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni - si legge in una nota firmata dal procuratore capo di Genova Nicola Piacente - riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della pubblica amministrazione regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede, si comunica che nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari (coercitive ed interdittive) personali e reali emessa il 6 maggio 2024 dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica depositata in data 27 dicembre 2023".

Le misure cautelari emesse dal gip di Genova

Le misure cautelari hanno colpito:

  • Paolo Emilio Signorini, già Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere
  • il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari
  • Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini e del Presidente della Regione Liguria
  • Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria
  • Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini
  • Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A. destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria
  • Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, accusato del reato di “corruzione elettorale” (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e di corruzione per l’esercizio della funzione, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari
  • Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova
  • Venanzio Maurici, destinatario dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, accusato del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p., in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova

Nei confronti di Signorini Paolo Emilio, Spinelli Aldo e Spinelli Roberto, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.

Il ruolo dei gemelli Testa

Secondo la prospettazione della Procura della Repubblica, quando al reato di corruzione elettorale a Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato - in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto - il reato di corruzione elettorale.

In occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 sono accusati di aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l’indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della lista. A Italo Cozzani, Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa è contestata l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p., per aver commesso il reato di corruzione elettorale al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

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