Il "caso Rinascerò" apre una crepa nella maggioranza, FdI minaccia l'addio. Ma spunta un post...
Il post complottista che dava ai commercianti delle "capre", firmato dalla lista civica pro-Imeri, è diventato un caso politico pericoloso per il sindaco uscente. Che infatti passa al contrattacco...
«Se “Rinascerò” resterà in maggioranza, ce ne andiamo noi: il sindaco Juri Imeri scelga da che parte stare».
Sono ormai passate tre settimane dallo «scandalo Rinascerò», quando sulla propria pagina ufficiale la lista civica a sostegno della ricandidatura del sindaco Imeri insultò, con un post su Facebook, i commercianti di Treviglio che hanno rispettato le norme anti-Covid. Quel post, che sollevò una valanga di (giuste) proteste anche da parte della stessa maggioranza, è sparito quasi subito. Ma la piccola «crepa» generata da quel post del 9 aprile nella «granitica» compagine al governo di Treviglio, che a pochi mesi dalle elezioni starebbe settimana dopo settimana diventando sempre più grande. Tanto che la classica «goccia», più che farlo traboccare, potrebbe persino romperlo, il famigerato vaso.
Fratelli d'Italia: "O noi o loro"
I «cospiratori» (parecchi, a quanto pare) sono soprattutto in Fratelli d’Italia. Per loro - confessano a microfoni spenti, parlando a nuora perché suocera intenda - l’affare «Rinascerò» sarebbe finito com’è cominciato, come un banale incidente di percorso. Non fosse stato per le reazioni dei «colonnelli» della maggioranza.
All’indomani del fatidico post, infatti, l’indignazione a Treviglio fu trasversale: persino il sindaco, su Facebook, bollò come «capre» gli autori del post. La stessa civica di Risi disse che l'incidente era dovuto all'errore di un "collaboratore", scusandosi. Ma quando la stessa identica condanna a mezzo stampa venne espressa in via ufficiale dalle due liste di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, scoppiò una bufera nella bufera.
La reazione dei "colonnelli"
In una riunione ristretta di maggioranza, raccontano alcuni presenti, i rappresentanti delle due liste sarebbero stati infatti pesantemente redarguiti dagli altri vertici della compagine di maggioranza, soprattutto dal "capo" della Lega Franco Giussani. Incredulo e infastidito, dal suo punto di vista, dal fatto che due comunicati stampa tanto espliciti nel condannare la neonata lista civica di area «moderata» non fossero stati preventivamente condivisi dal resto della maggioranza.
Tanto è bastato per infiammare le polveri. «In cinque anni abbiamo lavorato gomito a gomito con la Giunta, senza fiatare e senza chiedere nulla in cambio - mormorano - E ora veniamo trattati a pesci in faccia, se protestiamo per una caduta di stile tanto grave, come il post di Rinascerò?».
Tanto più, continuano voci ben informate, che per la stessa Giunta le posizioni decisamente discutibili di Rinascerò sulla pandemia e sul virus non sarebbero affatto state un fulmine a ciel sereno, anzi. Già da settimane prima dello scandalo, infatti, alcuni esponenti di Fratelli d’Italia avrebbero infatti segnalato al sindaco, perché intervenisse censurandoli, alcuni altri post e alcuni contenuti del sito della civica di Risi. Ma tanto tuonò che (non) piovve: solo il famigerato post fu cancellato, dopo la pubblicazione di un articolo a riguardo del Giornale di Treviglio, mentre i contenuti complottisti («il Covid è un reset del mondo», nato «non per sbaglio» in Cina per instaurare «una moderna e micidiale dittatura») al momento in cui scriviamo questo articolo sono semplicemente ancora online, tre settimane dopo.
L'ultimatum al sindaco: "Fuori Rinascerò o ce ne andiamo noi"
La «sfuriata» di Giussani, raccontano ancora, sarebbe stata seguita da una serie di altre polemiche interne, sulla gestione dei social network da parte degli stessi esponenti forzisti. Fino a quando, in una riunione del circolo di Fratelli d’Italia, si è deciso che la misura era colma. I tesserati avrebbero chiesto addirittura di porre un ultimatum politico al sindaco: o noi o Rinascerò, insomma.
La bocciatura della mozione presentata in Consiglio comunale dalle minoranze, martedì, lascia ben intendere quale sia stata la risposta della maggioranza. E quindi? Fratelli d’Italia si sfilerà dalla maggioranza e correrà con un proprio candidato sindaco? Difficile dirlo ora: falchi e colombe, da una parte e dall’altra, stanno trattando per trovare una quadra. Ma non è escluso che si arrivi al divorzio.
Tugnoli conferma: "C'è un problema"
Sulla vicenda, interpellata dal Giornale di Treviglio, è intervenuta giovedì anche la coordinatrice del circolo Valentina Tugnoli. Che pur con maggiori cautele «istituzionali» rispetto ai suoi compagni di partito in subbuglio, conferma che sul caso «Rinascerò» lo scontro con il resto della maggioranza è tutt’altro che chiuso. E potrebbe avere conseguenze decisamente pesanti sulla composizione della compagine di maggioranza alle prossime Comunali.
Non solo. Sulla vicenda è intervenuto anche un altro conosciutissimo "pezzo da novanta" dei commercianti trevigliesi: il cofondatore e presidente, per anni, dell'associazione delle Botteghe e della ProLoco, GianEnrico Bresciani, che ha speso parole chiarissime sulla condanna e sull'opportunità che Imeri "prenda le distanze" dal gruppo.
La replica: "Ognuno guardi in casa propria"
Discutendo della mozione delle minoranze, però, è arrivata la contromossa della maggioranza, affidata al consigliere di "Io Treviglio" Giancarlo Fumagalli. "Rinascerò, è vero, l'ha fatta grossa..." ha premesso. Ma ha poi reso pubblico un altro post, stavolta a firma di un esponente del centrosinistra, che ricalcherebbe i contenuti "borderline" del post della lista di Risi. "Ognuno guardi in casa propria..." ha concluso.
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