Osio Sotto

Sematic, raggiunto l'accordo sulla cessazione

I lavoratori riuniti questa mattina in assemblea si sono espressi favorevolmente. Il testo sarà siglato ufficialmente lunedì.

Sematic, raggiunto l'accordo sulla cessazione
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Raggiunto ieri da azienda e sindacati e già approvato oggi in assemblea dai lavoratori a larghissima maggioranza: alla Sematic di Osio Sotto è stato trovato un accordo per gestire la difficile fase che segue alla cessazione dell’attività, dopo la delocalizzazione della produzione in Ungheria. Il testo sarà siglato ufficialmente lunedì.

Sematic, accordo raggiunto

“È la migliore intesa possibile per ridurre l’impatto sociale di una decisione che non abbiamo condiviso e continuiamo a non condividere” ha commentato Claudio Ravasio della segreteria provinciale della FIOM-CGIL di Bergamo.

All’assemblea di questa mattina hanno partecipato circa 120 lavoratori (sui 180 in organico). A larghissima maggioranza hanno approvato l’ipotesi di accordo.

“Il percorso si articola in una prima fase che durerà fino al 30 giugno con una proroga della cassa integrazione Covid (attesa col decreto "Sostegno"), che sarà anticipata dall’azienda e che prevede la maturazione di tutti i ratei, tredicesima e quattordicesima comprese - prosegue Ravasio - Contestualmente si provvederà alle risoluzioni consensuali con un incentivo all’esodo significativo: verrà calcolato prevedendo un’integrazione che raggiunga il 100% della retribuzione nei due anni di Naspi, comprensiva di quattordicesima. Il principio è quello di garantire somme pari a due anni di retribuzione piena. A questo si aggiungono il recupero della retribuzione persa a causa della cassa Covid da settembre 2020 in poi, una terza componente economica legata all’anzianità aziendale, oltre a 1000 euro per la cosiddetta transazione novativa. Per tutti verrà pagato il fondo pensione Metasalute per ulteriori 12 mesi".

Cgil punta ad agevolare la reindustrializzazione del sito

"Dal 1° luglio c’è poi l’impegno dell’azienda di chiedere 12 mesi cassa per cessazione parziale di attività - prosegue Ravasio - Anche in quel caso l’ammortizzatore sarà anticipato e prevedrà la maturazione di tutti gli istituti contrattuali diretti e indiretti (ferie, PAR, tredicesima e quattordicesima comprese) per tutti i 12 mesi. Durante quel periodo sarà prevista comunque la possibilità di lasciare l'azienda su base volontaria con lo stesso criterio di incentivo all'esodo previsto nel periodo precedente, ma con un decalage mensile compensato però dalla maturazione dei ratei di retribuzione diretta, indiretta e differita. Infine, c’è l’importante impegno condiviso sia di avviare politiche attive (formazione, ricollocazione...) sia di agevolare potenziali reindustrializzazioni del sito con il chiaro obiettivo (messo nero su bianco nell’intesa) di ricollocare il personale in forza”.

La vertenza, dall’inizio

Il 3 settembre scorso l’azienda aveva annunciato il trasferimento di circa il 70% della produzione in Ungheria, mettendo a rischio circa 200 lavoratori. Lo spostamento delle lavorazioni è poi stato eseguito nelle settimane successive. L’ipotesi della delocalizzazione era stata già ventilata nella primavera del 2019. Per i lavoratori di Osio Sotto si è aperto, quindi, un periodo di Cassa integrazione Covid.

Dopo la proclamazione di diversi scioperi (in totale 80 ore svolte), nella vertenza Sematic era stato aperto un “tavolo di crisi” al ministero dello Sviluppo economico (MiSE). Successivamente è arrivata però la notizia della cessazione della produzione entro marzo. In assemblea i sindacati avevano avuto mandato a larga maggioranza di avviare la trattativa per contrattare le condizioni post cessazione.

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