Osio Sotto

Sematic, domani otto ore di sciopero e presidio davanti all'azienda

La Direzione del Gruppo ha preso tempo per valutare il da farsi, ma la delocalizzazione in Ungheria fa paura.

Sematic, domani otto ore di sciopero e presidio davanti all'azienda
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Tornano a incrociare le braccia gli operai della Sematic di Osio Sotto dove sono a rischio 190 posti di lavoro a causa della decisione dell'azienda di delocalizzare la produzione in Ungheria.

Sciopero alla Sematic

Le proteste continuano da mesi, ma nonostante tavoli di confronto anche con il Governo, la sorte di 190 dipendenti dell'azienda resta appesa a un filo. Per questo lo scorso 4 dicembre sono state indette altre 16 ore di sciopero: otto, un turno completo, verranno svolte domani, venerdì 11 dicembre con un presidio davanti all'azienda.

“I segnali non sono buoni, l’impressione è che l’azienda si stia svuotando, manca di produzione. I circa 190 operai e impiegati rimasti restano due o anche tre settimane in cassa integrazione ogni mese e questo ha forti ripercussioni sull’economia delle loro famiglie. Qui il Covid-19 non c’entra nulla, qui i posti di lavoro sono a rischio per la decisione di delocalizzare l’attività in Ungheria”.

Così Claudio Ravasio della segreteria FIOM-CGIL provinciale, dopo l’assemblea con i lavoratori della Sematic, manifesta la preoccupazione sua e di chi lavora nell’azienda metalmeccanica di Osio Sotto.

L'azienda prende tempo

Dall’audizione per il “tavolo di crisi” al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), il 30 settembre scorso, non è arrivata alcuna risposta ufficiale dalla Direzione del Gruppo Wittur, di cui fa parte Sematic, in merito alle prospettive dello stabilimento di Osio sotto. Così sono state proclamate 16 ore di sciopero che verranno svolte nei prossimi giorni.

“Da informazioni in nostro possesso sembrerebbe che la Direzione del Gruppo abbia preso tempo per valutare il da farsi - prosegue Ravasio - I lavoratori Sematic sono fortemente preoccupati per il loro futuro, oltre che per la penalizzazione economica dovuta alla CIGO per ‘emergenza Covid’ che l’azienda sta utilizzando. I lavoratori esigono risposte al più presto e criticano fortemente questo comportamento di silenzio e attesa dell’azienda. Per questo abbiamo proclamato lo sciopero. Chiediamo la salvaguardia di tutti i posti di lavoro”.

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