Vaccini Covid-19, nella Bassa superata quota 10mila dosi: 4800 sono già immunizzati
I dati dell'Asst Bergamo Ovest dopo lo stop per le forniture Pfizer a rilento.
Sono oltre diecimila le dosi di vaccino anti-Covid somministrate finora dall'Asst Bergamo Ovest dall'inizio della campagna vaccinale. I rifornimenti stanno cominciando a ripartire dopo alcuni giorni di stop e alla data di ieri, venerdì 5 febbraio, erano già state somministrate complessivamente 10mila e 436 dosi all'interno della cosiddetta "Fase 1", che coinvolge finora soltanto la popolazione afferente al mondo sanitario. Di queste, 4800 soggetti della pianura bergamasca sono "seconde dosi", che come noto vanno somministrate esattamente 21 giorni dopo la prima. Sono quindi, di fatto, già immunizzati contro il Coronavirus. Sono invece 5636 i soggetti finora sottoposti alla sola prima iniezione, e che ora stanno aspettando il richiamo.
La distribuzione: chi si è già vaccinato
Per la maggior parte si tratta dei dipendenti della Asst Bergamo Ovest (medici e infermieri degli ospedali di Treviglio e Romano, perlopiù) che hanno ricevuto finora 2982 dosi.
Sono state inoltre distribuite 2274 dosi alle case di riposo del territorio (su circa 6000 richieste) per vaccinare ospiti e personale. Altri 2256 vaccini sono state invece consegnate agli ospedali privati della pianura come Habilita, policlinico San Marco e policlinico San Pietro.
I tre ospedali privati della Bassa e le 24 case di riposo del territorio, secondo il piano vaccinale regionale, afferiscono infatti all'hub trevigliese per la distribuzione delle dosi.
Medici, soccorritori, ditte esterne
Tra i soggetti vaccinati direttamente dall'Asst di Treviglio ci sono poi i dipendenti delle "Croci" (il personale delle ambulanze) con 1539 dosi, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, con i loro assistenti di studio (703 dosi), e le ditte esterne che lavorano negli ospedali (472 dosi).
Nel grafico la situazione attuale, fotografata alla data del 5 febbraio, in confronto con la situazione al 28 gennaio.
L'80% sono sanitari
L'80 percento dei vaccini finora inoculati, in linea con le direttive nazionali, sono stati somministrati a soggetti qualificati come "personale sanitario", il 20 percento ai dipendenti degli enti sopra citati che svolgono mansioni non sanitarie ma frequentano comunque un ambiente "a rischio".