Bergamo

Tombe dei caduti della Repubblica Sociale vandalizzate, Angeloni non presenzierà al restauro: "La mia presenza è inutile"

Tra le lapidi danneggiate anche quelle di Giuseppe e Cipriano Pilenga: padre e zio di Italo Pilenga, compianto imprenditore conosciutissimo a Urgnano.

Tombe dei caduti della Repubblica Sociale vandalizzate, Angeloni non presenzierà al restauro: "La mia presenza è inutile"
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"Credo che la presenza di persone non competenti in loco vada solo a scapito di un’esecuzione rapida dei lavori di ripristino". Di conseguenza, l’assessore ai servizi cimiteriali Giacomo Angeloni non sarà presente al cimitero Monumentale nel momento in cui verrà avviato il restauro delle dodici tombe con le salme dei caduti della Repubblica sociale italiana, danneggiate da alcuni vandali.

Il raid vandalico è avvenuto alla fine di gennaio. Nell’occasione alcuni ignoti, dopo essere entrati nel campo santo, avevano rotto le fotografie poste sulle lapidi. Tra queste anche quelle di Giuseppe e Cipriano Pilenga: padre e zio di Italo Pilenga, compianto imprenditore conosciutissimo a Urgnano.

Come riporta Prima Bergamo il gesto è stato condannato duramente dalla politica cittadina, in particolare dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Andrea Tremaglia Filippo Bianchi, entrambi autori di due diverse interpellanze.

Bianchi, in particolare, aveva chiesto all’assessore Angeloni se intendeva presenziare al ripristino dei sepolcri, possibilmente insieme al sindaco e ai parenti dei caduti.

Angeloni: "Non ritengo utile la mia presenza"

"Non ho competenze tecniche di questo genere – si legge nella risposta inviata a Bianchi - pertanto ritengo inutile la mia presenza e quella del sindaco; nemmeno lui ha, per quanto mi risulta, competenze tecniche in materia di lapidi e del loro restauro".

Pur non essendo fisicamente presente durante i lavori di ripristino, Giacomo Angeloni ha condannato più volte l’atto vandalico, definendolo un "gesto antidemocratico e irrispettoso nei riguardi dei defunti".

Dopo aver scoperto l’atto vandalico, gli uffici comunali, di concerto con la Polizia locale, avevano sporto denuncia. Nel merito la Digos ha avviato un’indagine, per risalire all’identità degli autori del gesto che per il momento pare non essere stato rivendicato da alcun gruppo.

"Abbiamo provveduto quindi a interrogare l'assicurazione del Comune e stiamo attendendo che si esprima in modo compiuto – conclude l’assessore Angeloni -. È già in agenda della direzione del cimitero un sopralluogo con il broker per osservare e constatare i danni. Per accelerare i tempi, la direzione dei Servizi cimiteriali ha già richiesto quattro preventivi ad altrettanti marmisti specializzati per l’esecuzione dei lavori. In stretto raccordo con l'associazione che si preoccupa del campo violato dall’azione vandalica, inoltre, valuteremo tempi e modi del ripristino dei luoghi".

 

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