Treviglio

Sole, folla, e una domenica di (quasi) zona gialla. Ma che tristezza quei negozi ancora chiusi

Pienone. Ma moltissimi negozi, bar e ristoranti sono ancora chiusi, fino a domani.

Sole, folla, e una domenica di (quasi) zona gialla. Ma che tristezza quei negozi ancora chiusi
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E' stata una domenica di sole e di (quasi) zona gialla, a Treviglio. Piazza Setti,  piazza Manara, via Roma e via Verga, per la prima volta dopo settimane erano gremite di trevigliesi "a spasso", ma in una città ancora a porte chiuse per chi viene da fuori e - soprattutto - con bar, ristoranti  e  molti negozi chiusi. Tutti in giro, insomma. Ma nessuno spende un euro. E il motivo è il solito pasticcio all'italiana, il combinato disposto tra gli errori di Regione Lombardia e la strana decisione di Roma di mettere la Lombardia in zona gialla solo da lunedì.

In giallo per grazia ricevuta. Ma non basta

Mentre i dati sui contagi si mantengono, per ora,  stabilmente bassi, e dopo il clamoroso e incredibile caso dei dati sbagliati che ci hanno "blindati" in zona rossa per una settimana di troppo per colpa di un errore di Regione Lombardia, venerdì il ministro della Salute Roberto Speranza ci ha "promossi" con una settimana di anticipo rispetto alla prassi  in zona gialla.

Contando infatti come arancione anche la settimana rossa  per ci siamo fatti per sbaglio, è stato possibile passare al giallo già dalla settimana in arrivo, nonostante normalmente siano necessarie due settimane consecutive di dati stabili, perché Roma autorizzi il cambio di livello di sicurezza.

Tuttavia, a differenza di quanto ci si sarebbe aspettati basandosi sulle precedenti ordinanze, che "scattavano" di domenica, questa volta  il passaggio avverrà alla mezzanotte di oggi e sarà dunque in vigore da  domani, lunedì 1 febbraio. Meglio di niente? Forse. Ma  questo differimento a un giorno feriale, in cui oltretutto probabilmente pioverà,  per molti esercenti  suona come l'ennesima beffa.

Treviglio: centro pieno di gente

Approfittando della libertà di circolazione all'interno del proprio Comune garantita dalla zona arancione,  milioni di lombardi oggi sono a spasso senza poter fare compere, o quasi. E queste immagini di Treviglio scattate questo pomeriggio ne sono la prova.   Erano in tantissimi in giro per il centro, lungo le consuete "vasche" dello shopping trevigliese. Pochissimi commercianti però hanno fatto affari. Le saracinesche alzate si contano forse sulle dita di un paio di mani.  Alcuni bar,  costretti a impedire ai clienti di sedersi, non hanno nemmeno aperto. Altri , a onor del vero,  hanno lavorato ugualmente anche senza curarsi troppo dei vistosi assembramenti di ragazzi davanti al locale.

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (1)
Foto 1 di 11

via Roma

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (2)
Foto 2 di 11

via Roma

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (3)
Foto 3 di 11

piazza Setti

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (4)
Foto 4 di 11

via Roma

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (5)
Foto 5 di 11

via Roma

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (6)
Foto 6 di 11

piazza Setti

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (7)
Foto 7 di 11

piazza Setti

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (8)
Foto 8 di 11

via Zanda

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (9)
Foto 9 di 11

via Verga

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (10)
Foto 10 di 11

via Zanda

Treviglio, ultimo giorno di zona arancione (11)
Foto 11 di 11

piazza Manara

Fontana: "Zona gialla un risultato meritato dai lombardi"

Mentre il caso dei dati sbagliati infuria ancora, e martedì finirà in aula al Pirellone con una mozione di sfiducia nei confronti del Governatore, proprio Attilio Fontana ieri ha salutato il passaggio in giallo con soddisfazione, ma non senza rimarcare che questa domenica ancora "arancione" ci costerà parecchi soldi.

La zona gialla è “un risultato meritato dai lombardi – ha commentato  – che hanno sempre dimostrato senso civico nel rispetto delle regole e grande spirito di sacrificio. Dobbiamo proseguire su questa strada confermando che i dati della Lombardia erano da tempo e sono oggi quelli che ci consentono di essere ‘gialli’ ".

"Continuo a non capire perché il provvedimento non sia stato reso operativo da domenica - ha però continuato -  Ora il nostro impegno prosegue su due fronti. Il primo, che riguarda un po’ tutti, è continuare il percorso sulla strada dell’alta responsabilità individuale. L’altro è quello di far fronte compatto con tutte le Regioni affinché il Governo centrale riveda i criteri troppo spesso astrusi e incomprensibili dei Dpcm (penalizzando fortemente singole categorie produttive) e provveda a ristorare concretamente e in tempi certi – come ha fatto per quanto nelle proprie disponibilità la Regione Lombardia – chi più degli altri ha subito i danno della pandemia”.

Un danno per bar e ristoranti, ma non solo

A pagare il prezzo più alto sono ancora una volta baristi e ristoratori, costretti a lavorare con il solo asporto e con il delivery. Ma non solo. Secondo l'assessore regionale all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, intervenuto oggi in merito alla questione, anche le aziende agricole lombarde subiranno un pesante danno che si somma a quelli già subiti negli scorsi mesi.

"A causa della chiusura forzata di bar e ristoranti - sottolinea Rolfi - la filiera agroalimentare italiana ha perso circa 30 miliardi di euro nel 2020. La Lombardia è la prima regione agricola d'Italia e anche la prima per numero di bar, ristoranti e pizzerie. Per questo il passaggio da fascia arancione a fascia gialla nella giornata di lunedì è incomprensibile. Il governo ha deciso di togliere una domenica d'ossigeno a oltre 50.000 attività che possono garantire tutte le misure di sicurezza necessarie e che rappresentano uno sfogo commerciale essenziale per tutta la filiera agroalimentare, un comparto che vale il 15% del Pil nazionale".

Sui dati sbagliati e la zona rossa "per errore" mozione di sfiducia per Fontana

Intanto, le opposizioni in Regione hanno proposto una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Fontana, come  spiega il consigliere dem bergamasco Jacopo Scandella.

“La vicenda dei dati sbagliati è troppo grossa per passarci sopra come se nulla fosse. Per quanto mi riguarda, ad essere insopportabile non è solo il danno provocato a commercianti o studenti, ma il continuo ricorso alla menzogna, al rovesciamento della realtà da parte di questa Giunta. Di fronte a tanti errori e tante bugie, non si può più arretrare di un millimetro. È giusto che le persone sappiano chi difende ancora questo Presidente e questa Giunta e chi invece sta lavorando per cambiarla e per tutelare meglio di come fatto finora tutti i cittadini lombardi”.

Per Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lombardi Civici Europeisti e + Europa - Radicali, Misto-Azione   “la Giunta regionale della Lombardia e il suo Presidente non sono in grado di tutelare la salute pubblica e di garantire la custodia, la protezione e la salvaguardia degli interessi economici regionali".

"La vicenda dell'indebito inserimento in zona rossa a causa di un errore della Regione ha ulteriormente minato la credibilità di un’amministrazione regionale incapace anche solo nella semplice trasmissione di dati strategici, con grave danno ai cittadini, alle aziende e alle imprese, e alla credibilità dell’Istituzione - continuano le opposizioni unite - Il prolungato silenzio della giunta sulla condivisione dei dati disaggregati è altrettanto preoccupante. L’azione amministrativa di contrasto alla pandemia si è rivelata del tutto inefficace, se non inconsistente, nel fronteggiare la grave emergenza in atto. In Lombardia sono state calpestate le disposizioni costituzionali che tutelano il diritto alla salute e che prevedono che le pubbliche funzioni siano esercitate con disciplina ed onore al servizio esclusivo dei cittadini. Per il bene della Lombardia Fontana deve essere sollevato dal suo incarico”.

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