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La guerra in Ucraina ha messo in crisi anche gli allevamenti suini della Bassa

Stanziati 17,4 milioni per sostenere il settore suinicolo e quello delle mucche da latte di montagna.

La guerra in Ucraina ha messo in crisi anche gli allevamenti suini della Bassa
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Anche le aziende suinicole, una delle colonne dell'economia della Bassa bergamasca, sono state pesantemente danneggiate dall'aumento dei costi di produzione collegato alla guerra in Ucraina. Regione Lombardia,  in questi giorni, ha quindi deciso di stanziare oltre 17 milioni di euro, per limitare i danni in questo settore e in quello dell'allevamento di bovini da latte in montagna. La notizia arriva dal Pirellone, mentre sempre di agricoltura in crisi e di prospettive di ripartenza si parlerà proprio oggi pomeriggio, sabato 19 novembre, a Treviglio, durante gli Stati generali dell'Agricoltura bergamasca promossi dalla Lega.

La crisi economica legata alla guerra si fa sentire

"Mettiamo a disposizione delle aziende agricole 17,4 milioni di euro per far fronte alla crisi economica dovuta alla guerra in Ucraina. Come fatto in epoca Covid, la misura sarà a burocrazia zero e le risorse andranno direttamente sul conto corrente delle aziende. Abbiamo scelto due settori che, secondo uno studio, più di altri stanno soffrendo. Diamo un supporto immediato ed eccezionale a queste imprese, con l'obiettivo di affrontare i problemi di liquidità che mettono a rischio la continuità delle attività agricole"  spiega  l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi.

Da qui la decisione, nell'ambito del Programma di sviluppo rurale, dedicata al sostegno dedicate ai settori agro-alimentari più colpiti  dall'aumento dei prezzi dei fattori di produzione. In particolare, la liquidità aziendale degli agricoltori è stata messa in difficoltà da un rapido e significativo aumento dei prezzi dell'energia, dei concimi e dei mangimi.

"Tutelare le filiere produttive - ha aggiunto Rolfi - è fondamentale. L'agroalimentare è un pilastro portante dell'economia lombarda. Suinicoltura e latte di montagna sono alla base di prodotti di eccellenza che portano la qualità lombarda in Italia e nel mondo". "Contrastare l'aumento dei costi - ha concluso - significa anche fare un passo per frenare l'inflazione".

  Aiuti in funzione della dimensione dell'azienda

L'importo erogato a ciascun beneficiario sarà correlato alla dimensione aziendale, quantificata in unità bestiame, fino a un massimo di 15.000 euro per le aziende suinicole e di 10.000 euro per gli allevamenti di bovini da latte in montagna. La domanda può essere presentata dal 16 dicembre 2022 fino alle ore 16 di martedì 31 gennaio 2023.  Il numero di aziende suinicole per provincia potenzialmente interessate è di 100 a Bergamo, 386 a Brescia, 221 a Cremona, 4 a Lecco, 120 a Lodi, 6 a Monza e Brianza, 35 nella Città Metropolitana di Milano, 240 a Mantova, 61 a Pavia, 3 a Sondrio e 3 a Varese. Per un totale di 1.179.  Sul fronte delle aziende con bovini da latte di montagna potenzialmente interessate i numeri per provincia sono i seguenti: 315 a Bergamo, 281 a Brescia, 55 a Como, 45 a Lecco, 3 a Pavia, 292 a Sondrio e 21 a Varese. Per un totale regionale di 1.012.

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