La "generazione Z" trevigliese, tra sesso, alcol e violenza: l'appello della Polizia ai genitori
Il Vice questore: "Dall’inizio dell’anno abbiamo denunciato 18 minorenni". E si indaga su 4/5 casi di violenza sessuale tra ragazzini.
L'ultimo caso che ha fatto discutere è stato quello dell'estintore svuotato sul pullman da tre ragazzini di 15 e 16 anni, della zona. La scorsa settimana stavano raggiungendo in bus la stazione Centrale, di ritorno da scuola, quando hanno pensato bene di svuotare un estintore sul mezzo, facendosi peraltro riprendere dai compagni. Il video è diventato virale, e i tre sono stati denunciati dalla Polizia, entrata in possesso del file, per danneggiamento aggravato. Vandalismo e bullismo sono fenomeni radicatissimi da sempre, ma mai come in questi anni sembra che a combatterli siano rimasti in pochi.
A Treviglio casi di violenza sessuale tra minorenni
Il Giornale di Treviglio ne ha parlato questa settimana con il vice questore aggiunto Marco Cadeddu, che a marzo ha preso le redini del Commissariato cittadino dopo il ritiro in pensione di Angelo Lino Murtas. E il ritratto della "generazione Z" della Bassa che emerge dalla lunga intervista pubblicata sul numero in edicola (la trovate anche QUI, sullo sfogliabile online) non è affatto confortante. L'assenza o la debolezza di un controllo genitoriale serio lascia spesso ragazzi e ragazze soli nel gestire le eterne dinamiche adolescenziali che caratterizzano tutte le generazioni, con il risultato che gli episodi di cronaca legati a episodi di violenza si moltiplicano, soprattutto nei centri - come Treviglio, appunto - che sono diventati negli anni dei punti di riferimento per compagnie e gruppi allargati di amici spesso poco più che ragazzini. Episodi anche gravi, di fronte ai quali le "risse" in piazza sembrano paradossalmente scherzi.
Un dato che fa riflettere riguarda ad esempio i 4-5 casi di violenza sessuale tra minorenni che il Commissariato di Treviglio sta gestendo solo in queste settimane.
Generazione Z a Treviglio: l'intervista
Dottor Cadeddu, cosa sta succedendo a Treviglio? Perché tutti questi episodi di violenza con protagonisti i giovanissimi?
«Intendiamoci: non stiamo parlando del Bronx: nessuno rischia di essere accoltellato se esce di casa. Ma di certo c’è un fenomeno, che riguarda un po’ tutta Italia, che va tenuto sotto controllo. La città è diventata un punto di incontro per i ragazzini del circondario e non solo. Un ruolo favorito soprattutto dalla presenza della stazione. Prima era un fenomeno prettamente estivo, ma ora certi episodi avvengono anche in questa stagione, soprattutto nel weekend. Tanto è vero che da alcune settimane abbiamo ripreso dei controlli specifici in collaborazione anche con la Polizia locale, l’Arma dei carabinieri e la Polfer, che tiene d’occhio i treni e la stazione».
Quali sono le problematiche maggiormente riscontrate?
«Perlopiù si tratta di casi che potremmo definire atti di bullismo. Cose che sono sempre accadute: una sguardo o una parola di troppo e scatta l’aggressione. Poi abbiamo avuto il caso della rapina davanti al Comune, ma il più delle volte registriamo risse. Voglio chiarire che abbiamo individuato il 100% dei responsabili e che dall’inizio dell’anno abbiamo denunciato 18 minorenni, mentre uno è stato arrestato (per vicende non legate alla «movida»). Abbiamo anche chiesto delle misure cautelari che però non state accolte».
Come si approcciano questi ragazzini con voi?
«C’è molta arroganza e strafottenza. Una volta c’era più rispetto e soggezione per le forze dell’ordine. Presi singolarmente sono più mansueti, quando sono in gruppo fanno invece i gradassi. Sono di composizione mista, sia italiani che stranieri e, spesso, questi ultimi sono di seconda generazione».
Una situazione in cui, a quanto pare, gioca un ruolo importante l’abuso di alcol...
«Proprio così. Ci sono ragazzini anche di 13-14 anni che bevono alcolici e superalcolici. Stiamo facendo tanti controlli in borghese e per quanto riguarda i bar...
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