La "forma" della quarta ondata in tutti i Comuni della Bassa
Ma non serve "farsi spaventare" dai numeri: la situazione non è quella della scorsa primavera né tantomeno quella dello scorso inverno.
La premessa è d'obbligo: più parti arriva l'appello a non "farsi spaventare" dai numeri: la situazione non è quella della scorsa primavera né tantomeno quella dello scorso inverno. L'ultima voce in questo senso è stata quella dell'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente all'Università del Salento, intervistato nei giorni scorsi dal Corriere. Stesso discorso, più o meno, dal Sottosegretario alla Salute Paolo Sileri. E persino il direttore di Ats Bergamo, giovedì, è stato preciso: la corsa ai tamponi rischia di essere "isteria collettiva" senza solida ragioni sanitarie. Eppure, la fotografia Comune per Comune di questa quarta ondata in arrivo è effettivamente impressionante, e ricalca le "sensazioni" empiriche di ciascuno di noi, che cominciamo a contare amici e conoscenti in quarantena sulle dita di almeno un paio di mani. Con Omicron, più contagiosa ma probabilmente anche meno aggressiva, sembra arrivato il momento di "cambiare strategia".
La forma della quarta ondata Comune per Comune in Bergamasca
I dati nelle grafiche qui sotto sono quelli settimanali di Ats Bergamo, in ciascun Comune della Bassa bergamasca. Si tratta dei nuovi contagi diagnosticati, settimana dopo settimana, da novembre del 2020 a oggi. Scorri la gallery per cercare il tuo Comune.
I contagi sono pesantemente aumentati praticamente ovunque, superando spesso nei Comuni picchi mai registrati da mesi a questa parte, se non segnando dei veri record. La "forma" della quarta ondata, l'impennata violenta registrata negli ultimi giorni, rende bene l'idea del livello di guardia che le istituzioni devono mantenere per evitare il più possibile di mettere (come mesi fa) sotto stress gli ospedali.
L'impennata dei nuovi contagi
I dati sul contagio, d'altra parte, parlano chiaro e tutti concordano sul fatto che il "liberi tutti" non può essere la soluzione. Nell'ultima settimana oggetto di monitoraggio da parte del servizio epidemiologico di Ats si è evidenziata un'incidenza di 730 nuovi casi ogni 100mila abitanti, in Bergamasca. Il 7,6% dei tamponi effettuati è risultato positivo portando l'indice Rt a 2,5. Il risultato, prevedibilmente, è che il sistema del tracciamento è diventato ormai sostanzialmente inutile.
Ma in realtà è cambiato tutto
Come ha spiegato ieri Ats Bergamo, però, rispetto alle ondate epidemiche precedenti è cambiato (quasi) tutto. "L’84% della popolazione bergamasca si è vaccinata almeno con la prima dose. Ciò ha determinato, nonostante l’elevatissimo livello di incidenza, una “drammaticità” clinica molto meno rilevante, al momento" spiegano gli esperti. La maggior parte dei soggetti è asintomatica o paucisintomatica. E la vera battaglia da combattere resta quella dei vaccini: in terapia intensiva i posti letti sono occupati per l’80% da persone non vaccinate neppure con la prima dose.