Treviglio

Il liceo "Weil" contro la violenza sulle donne: "Un impegno quotidiano"

Due panchine rosse sono state inaugurate al liceo di Treviglio, a seguito di una donazione del club "Soroptimist".

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Sono state dipinte da un gruppo di studentesse del liceo «Simone Weil», e ora resteranno a disposizione della cittadinanza e dei ragazzi, «a memoria dell’impegno quotidiano di tutti contro la violenza di genere». Due panchine rosse, simbolo della battaglia contro la violenza sulle donne, sono state inaugurate martedì mattina nel cortile del liceo cittadino, a seguito di una donazione alla scuola promossa dall’associazione «Soroptimist». Presenti al taglio del nastro, oltre al sindaco Juri Imeri, alla dirigente scolastica Sabrina Schiavone, la psicologa Sabina Albonetti,  diversi insegnanti, studenti ed ex studenti della scuola, ma anche Laura Rossoni e Cinzia Mancadori della «Casa delle Donne», Monica Bussini di Soroptimist, il commissario di Polizia Marco Cadeddu e il maresciallo dei carabinieri di Treviglio Lorenzo Massai.

Panchine rosse contro la violenza di genere

L'iniziativa nasce da una donazione del "Soroptimist" alla scuola. Durante l'inaugurazione sono stati ricordati i tre recenti casi di femminicidio che hanno colpito la Bassa, togliendo la vita alla trevigliese Silvia Betti, alla colognese Zinaida Solonari e, solo il mese scorso, a Romina Vento, di Fara d'Adda. "Leggiamo notizie come queste ogni giorno, è uno stillicidio quotidiano - ha ricordato Rossoni, rivolgendosi ai ragazzi del liceo - E non sono necessariamente fatti  lontani. In tutti questi casi, i femminicidi avvengono in sempre in un momento delicato come la separazione. Ma attenzione: non perché questi uomini siano disperati per amore... Ma perché l'uomo non tollera che l'uomo sfugga a questo controllo. Questo non lo può proprio sopportare. Le panchine ci ricordano l'impegno quotidiano che dobbiamo mettere per superare questa sensazione, che sta dentro la nostra mentalità, secondo cui in fondo uccidere una donna sia qualcosa di normale. E che sia giusto che una donna sia meno di un uomo, abbia meno diritti, e che possa essere definita in un certo modo da un uomo. La panchina ci ricorda questa responsabilità, cui siamo chiamati".

Imeri: "Bene che se ne parli anche al liceo"

Imeri: "Simone Weil, la donna della quale il vostro liceo porta il nome, ha passato la sua breve vita dalla parte degli oppressi, ed ha quindi un doppio valore l'inaugurazione di queste due panchine sotto alla targa che la ricorda - ha detto nel suo discorso il sindaco Imeri - Bene che si parli di violenza di genere, e di femminicidio, già dal liceo. Purtroppo già qui, alla vostra età, a scuola, avvengono spesso i primi episodi. E proprio la scuola ha anche il ruolo di intercettatore di questi fenomeni. Ogni tanto sento dire che le panchine rosse non cambieranno la vita delle donne maltrattate, e forse è vero. Ma è anche per il clima che finalmente si è creato, di denuncia e di liberazione, se i centri antiviolenza registrano ultimamente numeri tanto alti".

 

 

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