Venerdì 20 novembre

Dieci anni dopo l'omicidio di Silvia Betti continua la lotta contro la violenza di genere

Appuntamento sotto ai portici del Comune di Treviglio per l'installazione dell'associazione trevigliese.

Dieci anni dopo l'omicidio di Silvia Betti continua la lotta contro la violenza di genere
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(nella foto le volontarie della Casa delle donne con il sindaco di Treviglio Juri Imeri)

Si avvicina la ricorrenza del 25 novembre e anche quest'anno l'associazione trevigliese Casa delle donne è pronta a scendere in campo nella Giornata contro la violenza sulle donne.

Decimo anniversario dell'omicidio di Silvia Betti

Una lotta che continua senza sosta e che quest'anno celebra il decimo anniversario dalla morte di Silvia Betti, la 48enne uccisa dal marito Luigi Marenzi, di tre anni più grande di lei, nell'ottobre 2010. A lei sarà dedicata l'esposizione prevista per il 20 novembre sotto al portico del Comune di Treviglio.

"Ormai da anni, tutti noi, stiamo assistendo a continui femminicidi che ormai ci hanno reso quasi insensibili - scrive in una nota la presidente della Casa delle donne Milva Facchetti - La situazione sanitaria, il lockdown che ci ha costretti a rimanere chiusi in case non sicure, hanno fatto registrare l’aumento delle problematiche di cui ci occupiamo. Le donne uccise in questo periodo di chiusura, in cui è chiesto un atteggiamento di responsabilità a tutti gli italiani, ci hanno ancor più deluse".

Nemmeno il virus ferma la violenza

"Nemmeno un virus così pericoloso può fermare gli uomini che scelgono di essere violenti - prosegue - Noi come tante non ci siamo fermate, abbiamo lavorato a distanza, abbiamo accolto in sicurezza donne nella nostra sede, abbiamo risposto al 1522 (numero di pubblica utilità) e abbiamo dato sostegno e vicinanza".

"Quest’anno non vogliamo riportare i dati dei femminicidi, vogliamo ricordare le ultime tre donne uccise: Barbara 38 anni di Carignano, Maria 30 anni di Caserta, Viktoria 42 anni di Brescia. Ricordiamo loro per ricordarle tutte - e prosegue - Quest’anno saremo presenti sotto al portico del Comune con un'istallazione, una grata con delle bamboline rosse per farci riflettere, per potersi fermare un attimo a pensare a loro inermi. La strada da fare è ancora lunga, incontrare un uomo violento è più semplice di ciò che pensiamo, tutti noi dobbiamo pensare a quanto ancora si debba fare".

L'appello agli uomini non violenti

Poi l'appello agli uomini affinché si dichiarino non violenti e partecipino alla lotta contro la violenza di genere.

"Quest’anno Treviglio ricorda i dieci anni dall’uccisione di Silvia Betti per mano di suo marito, in questi dieci anni si è fatto molto, le istituzioni e la società civile hanno creato progetti reti e servizi - ricorda Milva Facchetti - Di ciò siamo contente e siamo convinte che essere donne maltrattate a Treviglio significa poter trovare delle risposte, ma con altrettanta forza e convinzione diciamo che le donne e gli uomini devono scardinare tutti i pregiudizi e le azioni che, nei fatti, non rappresentano la parità fra i generi, la parità fra uomini e donne".

Un percorso lungo che mira a cambiare la società dove, finora, il potere è stato gestito dagli uomini.

"Essere dalla parte delle donne non deve essere solo una moda - ha concluso - ai nostri uomini, mariti, compagni, figli e colleghi, agli uomini che non sono violenti chiediamo di unirsi a noi in questo cammino che potrà essere ancora lungo ma che, siamo certe, Treviglio ha iniziato dieci anni fa".

#uominisenzaviolenza

Venerdì 20 novembre verrà inaugurata l'installazione dove si potranno anche reperire informazioni, numeri di telefono utili e spazi per lasciare messaggi, commenti o richieste. Sulla pagina Facebook della Casa delle donne, invece, grazie al magistrato milanese Fabio Roia
è partita l’iniziativa #uominisenzaviolenza e il 25 novembre verrà pubblicato un video sul tema.

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