Boom di nuovi casi: Treviglio +171 casi in sette giorni, è record
Covid, Ats conferma: la curva "ha subito un ulteriore importante incremento". I Comuni più colpiti sono Lurano e Castel Rozzone. Ma nella Bassa gli ospedali reggono il colpo, per ora. Grazie ai vaccini.
Covid-19, boom di nuovi casi anche questa settimana. A Treviglio, i casi diagnosticati nella settimana 22-28 dicembre sono stati 171 contro i 69 della settimana scorsa (che erano il quadruplo di quella precedente). Lo rilevano i dati di Ats Bergamo, nel consueto bollettino settimanale. Intanto, la Lombardia va verso la Zona gialla.
Treviglio, 171 casi in una settimana
Nella grafica qui sopra, i nuovi casi settimanali registrati negli ultimi tredici mesi a Treviglio città: il dato di questa settimana è il più alto dalla seconda ondata. Il tasso di incidenza in città è salito a 5,5 ogni mille abitanti: poco sotto la media provinciale, che è di 5,84. Un dato che di per sé, ovviamente, è preoccupante. Ma anche in questo caso occorre anche ricordare il contesto in cui ci si muoveva l'anno scorso: senza vaccini, con un numero decisamente maggiori di casi gravi e quindi di pressione sul sistema ospedaliero. Un solo numero: a novembre dello scorso anno, erano 150 i posti letto Covid occupati soltanto tra Treviglio e Romano, con posti in esaurimento. All'ultimo report dell'Asst, del 4 dicembre, i ricoverati complessivi erano una ventina, compresi i posti per "sub-acuti".
Gli altri Comuni più colpiti
La quarta ondata colpisce però anche Romano, che settimana scorsa era tra le zone meno colpite: nel comune "capoluogo" della Bassa orientale i casi sono stati 105, contro i 37 della settimana scorsa. A Caravaggio non va molto meglio: 82 nuovi casi (incidenza al 5,2) contro i 24 di settimana scorsa. Nella nostra zona, il dato peggiore lo registra però ancora Lurano: 30 casi nel piccolo Comune, in sette giorni, con un'incidenza a doppia cifra (10,4). Stesso discorso per Castel Rozzone (29 casi, 10,3 ogni mille abitanti). Martinengo vede i casi più che quintuplicati: da 8 a 45 in sette giorni.
La situazione a livello provinciale
Come detto, i dati di Ats Bergamo mostrano che il tasso di incidenza in provincia è pari a 5,84 per 1.000 abitanti, dato che "ha subito un ulteriore importante incremento, confermando la crescita della curva epidemica rilevata già le diverse settimane".
Solo in 14 Comuni bergamaschi non si sono diagnosticati casi, (5,8% del totale). Un mese fa, il 44% dei Comuni era invece Covid-free.
Le zone più colpite
Nessun Ambito Territoriale risulta essere libero e tutti hanno visto importanti incrementi dei tassi di incidenza.
"I territori con tassi di incidenza più alti, superiori alla media provinciale, risultano essere l’Ambito di Seriate (800 casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 ab.), quello di Bergamo (739), Isola Bergamasca (648), Alto Sebino (633), Valle Cavallina e Valle Imagna e Villa d'Almè (entrambi con 603 casi incidenti per 100.000 abitanti - spiega Ats - Gli Ambiti con i tassi minori, inferiori alla media provinciale, sono Monte Bronzone - Basso Sebino (352 nuovi casi per 100.000 ab), Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve (363), Grumello (409), Valle Brembana (454), Valle Seriana (493)".
I contagi Comune per Comune
Nella mappa qui sotto, i nuovi casi Comune per Comune in provincia di Bergamo.
Tra i comuni con i tassi più alti di incidenza settimanale evidenziamo Brusaporto (74 nuovi casi negli ultimi 7 giorni, 13,1 ogni 1000 abitanti), Sorisole (101 nuovi casi negli ultimi 7 giorni, 11,1 ogni 1000 abitanti), Sotto il Monte e Comun Nuovo (rispettivamente con 49 e 48 casi incidenti nella settimana, 11,1 e 11,0 ogni 1.000 abitanti).
Vi sono comuni quali Mezzoldo e Piazzolo che presentano tassi di incidenza elevati, pur a fronte di 2 e 1 nuovo caso negli ultimi 7 giorni, a causa del bassissimo numero di abitanti.
Le raccomandazioni di Ats Bergamo
"Si ricorda sempre, come già evidenziato dal recente studio del Servizio Epidemiologico dell’ATS di Bergamo, come anche a livello locale, in linea con quanto riscontrato da altri studi nazionali ed internazionali, il rapporto tra positivi e tamponi molecolari diagnostici effettuati sia ampiamente superiore nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo, ossia i non vaccinati presentano livelli di positività ben superiori" continua la nota di Ats. Uno studio recente, effettuato proprio in Bergamasca, ha ribadito anche come il vaccino sia fondamentale per ridurre l'importanza dei sintomi.
"Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti - continua Ats - Si evidenzia inoltre, come nelle persone vaccinate con ciclo completo (più con l’eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d’età si riduca l’incidenza di contagio (per una quota pari al 65,5-76,1%) e soprattutto di malattia grave (per una quota pari all’82,9-93,3% per ricoveri ordinari e dell’89,9-97,1% per le terapie intensive) e decesso (per una quota pari al 78,9-96,7%), come ben documentato dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità".
Omicron "sottostimata" perché tracciata solo dai molecolari
A favorire l'incremento della curva c'è ovviamente anche la "rapida e progressiva diffusione della variante omicron nel nostro Paese, ampiamente sottostimata a causa un sequenziamento che interessa solo chi viene sottoposto a tampone molecolare" continua Ats Bergamo.
E' quindi necessario, raccomanda l'Agenzia per la tutela della salute:
1. per chi ancora non è vaccinato, di sottoporsi al vaccino, superando le resistenze ed i dubbi, avvalendosi di fonti scientifiche accreditate per avere informazioni scientificamente corrette sugli stessi;
2. per chi ha completato il ciclo vaccinale con la seconda dose e rientra tra i target che possono accedere alla terza dose di sottoporvisi tempestivamente in modo da mantenere l’adeguato livello di copertura immunitaria.
3. per i genitori di bimbi che hanno dubbi o timori riguardo al vaccino rivolto a questo target, di parlarne con il proprio pediatra o di consultare il sito dell’Istituto Superiore di Sanità che, alla pagina Vaccinazione anti covid ai bambini: cosa sapere, riporta tutto ciò che c’è da sapere e offre risposte alle domande più frequenti, mettendo anche a disposizione materiale utilizzabile per poter affrontare con maggior cognizione e con più tranquillità la scelta di vaccinare il proprio bimbo.