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Bergamo-Treviglio, il "fronte del no" ricevuto al Mase: e intanto il pedaggio sale a 2,50 euro

Al coro dei sindaci si è unita anche la voce del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Devis Dori: "La partita non è ancora chiusa"

Bergamo-Treviglio, il "fronte del no" ricevuto al Mase: e intanto il pedaggio sale a 2,50 euro
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Per percorrere tredici chilometri di autostrada bisognerà pagare 2,50 euro. Lievita ancora, anche se si resta nel piano delle ipotesi, il costo del pedaggio per la Treviglio-Bergamo.

Il "fronte del no" ricevuto al Mase

Una novità emersa, mercoledì pomeriggio, nell’incontro tra i sindaci di Osio Sotto Corrado Quarti, di Stezzano Elena Poma, di Levate Maickol Duzioni, di Ciserano Caterina Vitali e il vicesindaco di Osio Sopra Nicola Cagliani con il capo di gabinetto Mario Antonio Scino e il direttore generale valutazioni ambientali Gianluigi Nocco.
La delegazione è stata ricevuta al Mase (Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica) dove si è discusso nuovamente dell’infrastruttura che sta dividendo la politica bergamasca ormai da anni.

"Possiamo far sentire ancora la nostra voce per la salvaguardia e la tutela dei nostri territori", hanno detto valutando positivamente l’esito del confronto, in attesa di un nuovo incontro previsto per il prossimo mercoledì in Regione.

"Abbiamo presentato le nostre preoccupazioni e perplessità sull’opera sia in merito alla sua utilità che all’impatto ambientale e di consumo di suolo - hanno spiegato - Rientriamo nei nostri rispettivi Comuni soddisfatti e consapevoli che i giochi non sono chiusi e che i territori, le associazioni di categoria potranno presentare le proprie opposizioni e che l’ultima parola è di competenza ministeriale".

Il pedaggio lievita a 2,50 euro

L’incontro è stato anche l’occasione per parlare di numeri e di costi.

"Abbiamo ribadito che i fondi pubblici messi a disposizione da Regione Lombardia (146 milioni, ndr) per contenere i costi del pedaggio non sono serviti - hanno sottolineato - Si pagheranno 2,50 euro per 13 chilometri di autostrada".

Al coro dei sindaci, che negli ultimi mesi hanno organizzato manifestazioni e raccolta firme contro la realizzazione dell’opera, si è unita anche la voce del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Devis Dori.

"Mentre Regione Lombardia mostra i muscoli nei confronti dei sindaci del territorio e fa intendere che sia già tutto deciso, l'incontro al Ministero dell'Ambiente ci ha dato invece certezze in direzione opposta: il progetto dell'Autostrada Treviglio-Dalmine è in salita, ci sono molte criticità e prima della posa della prima pietra ci saranno molte tappe e procedure che potrebbero impedire la realizzazione dell'autostrada - ha commentato - Consiglio a Regione Lombardia di uscire, finché è in tempo, dal progetto, prima di sprecare anche solo un euro di soldi pubblici. E’ un progetto vecchio, superato, costosissimo (oltre 40 milioni di euro al chilometro), dannoso per l'ambiente, che fa acqua da tutte le parti. Del resto è un progetto che è rimasto in un cassetto per molti anni, nel frattempo sono cambiate molte cose. Che possa rivelarsi un possibile fallimento se ne sta accorgendo evidentemente anche il Fondo estero che vorrebbe investire in quel progetto, se si continua ad ipotizzare un aumento dei costi per il pedaggio, quindi qualcosa non torna nemmeno a livello finanziario".

Dori: "La partita non è chiusa"

Dori si affida agli aspetti tecnici che potrebbero fermare l’iter dell’autostrada.

"Finora il Ministero dell'Ambiente non si è ancora potuto esprimere sul progetto perché non è ancora iniziata la procedura di Via - ha spiegato - ma il Ministero mi è parso voler davvero valutare nel dettaglio ogni aspetto appena ne avrà la possibilità. E lì ci saranno valutazioni tecniche, oltre le quali la politica non potrà andare".

"Dall'incontro ne esco convinto che la nostra battaglia si sia rinforzata: i sindaci, i cittadini e i comitati che non vogliono quel progetto hanno motivi in più per credere che quel progetto potrebbe non vedere mai la luce - ha concluso - La Regione non sprechi 150 milioni euro di fondi pubblici per sostenere un privato che intende solo fare profitti, ma riversi i fondi verso la manutenzione e il potenziamento della viabilità esistente".

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