Treviglio

E’ morto Gianfranco Bonacina, Treviglio in lutto

Protagonista della crescita del principale istituto di credito della Bassa, vi era entrato nel 1974. Aveva 84 anni

E’ morto Gianfranco Bonacina, Treviglio in lutto

Se la storia di Treviglio nel corso del Novecento è strettamente legata a quella della sua Cassa rurale, la storia di Bcc Treviglio (oggi Bcc Carate Treviglio) è legata con doppio filo a quella di pochi, grandi dirigenti. Uno di questi è stato sicuramente l’ex presidente Gianfranco Bonacina, morto questa mattina – 27 novembre 2025 – in città, dopo un improvviso tracollo delle condizioni di salute. Avrebbe compiuto 84 anni a dicembre. Lascia la moglie Rina, i figli Fabio e Valeria, il genero Dario e gli amati nipoti Stefano e Giovanni.

Treviglio dice addio a Gianfranco Bonacina

Bonacina era entrato nella Cassa rurale nel 1974, poco più che trentenne, e nell’universo del credito cooperativo della Bassa ha condotto l’intera propria carriera bancaria. Come il suo compianto predecessore Alfredo Ferri, aveva cominciato come funzionario, per poi diventare dirigente, direttore generale e infine presidente dal 2004 al 2015.

Bonacina aveva incarnato da sempre lo spirito cooperativistico e localistico che caratterizza la banca. Si era dimesso nel 2015, insieme al suo CdA, al culmine di un periodo nero per la banca trevigliese finita nell’occhio del ciclone insieme a molte altre banche locali per la cosiddetta “crisi del debito”. Gli successe Giovanni Grazioli, che guidò la Bcc fuori alla «grande crisi» e – lo scorso anno – costruì il matrimonio con Carate Brianza.

L’era Bonacina per la Bcc di Treviglio

Durante il suo lungo mandato (fu direttore generale per 14 anni, oltre che presidente per circa dieci) la Bcc ha visto crescere in modo esponenziale la sua presenza sul territorio, e il sostegno creditizio garantito al tessuto economico trevigliese e della Bassa. Tra le molte “rivoluzioni” cui assistette e contribuì a portare avanti, c’è anche la costruzione dell’autostrada A35 Brebemi, per la quale Bcc Treviglio aveva fornito sostegno e capitale.

Ma non solo: grande sostenitore delle associazioni del Terzo settore, Bonacina era stato impegnato anche a livello nazionale nella Cooperazione bancaria con importanti incarichi, nonché come promotore dell’esperimento (che ora si sta cercando di riportare in vita) di una filiale dell’Università di Bergamo a Treviglio. La stessa università gli tributò una laurea Honoris Causa in Economia aziendale e direzione delle aziende. Fu poi membro del Consiglio di amministrazione del gruppo bancario Iccrea (cui Bcc Treviglio aderì fin dalla fondazione) e presidente del Collegio dei Revisori della Federazione Italiana delle Casse Rurali.  Il suo slogan era «Una Banca per il bene comune».

Sotto la sua guida la crescita della compagine sociale fu costante, arrivando ai circa 21mila soci che fanno dell’attuale banca (post-fusione) uno degli istituti di credito cooperativo non solo più antico ma anche più popoloso della Lombardia.

Nel 2017 era stato insignito del San Martino d’Oro, il più prestigioso riconoscimento civico cittadino, insieme – quell’anno – a Gian Enrico Bresciani, Stefano Carminati e Andrea Possenti.