Pierbattista Pizzaballa, il cardinale colognese tra i favoriti per il Conclave ricorda Francesco: "Quando parcheggiai nel suo cortile..."
Un simpatico equivoco racconta di un Bergoglio allergico ai cerimoniali: il cardinale di Cologno al Serio lo scambiò per un parcheggiatore

Se il prossimo Conclave fosse un'elezione popolare, difficilmente ci sarebbero dubbi su chi sarebbe il nuovo Papa. Sui social infatti l'hashtag #Pizzaballa riporta a post da tutto il mondo, che esprimono vicinanza e stima verso il francescano bergamasco Pierbattista Pizzaballa, nato a Castel Liteggio, frazione di Cologno al Serio, che oggi è Patriarca latino di Gerusalemme. Dato tra i favoriti per la successione a Bergoglio da molti analisti, oggi lo ha ricordato in un lungo video su Youtube.
Il video di cordoglio del Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa
Il cardinale colognese ha postato un lungo messaggio di cordoglio in inglese, in cui ricorda il Santo Padre morto questa mattina. Con Francesco, Pizzaballa non condivideva del resto soltanto una visione piuttosto progressista della Chiesa, ma anche l'ostinato e spesso controcorrente impegno per la pace e per il dialogo.
Quando Pizzaballa scambiò Bergoglio per un parcheggiatore
Nel video, Pizzaballa ricorda la prima volta che conobbe Papa Francesco, nel 2005: un simpatico equivoco traccia bene il carattere di Jorge Luis Bergoglio, allora cardinale di Buenos Aires, quel carattere allergico ai cerimoniali che dopo l'elezione a Papa avrebbe conosciuto anche tutto il mondo.
"Ho avuto l'occasione di incontrare per la prima volta Papa Francesco esattamente vent'anni fa nel 2005 - ricorda Pierbattista Pizzaballa - Ero a Buenos Aires, stato eletto Custode da pochi mesi e dovevo andare a visitare la comunità dei Francescani. Veci una visita di cortesia al Vescovo locale, che era il cardinale Bergoglio. Ero un po' nervoso perché ero rimasto bloccato nel traffico ed ero in ritardo, e non ero abituato a vedere cardinali. Quando arrivai alla sua casa, parcheggiai un po' velocemente e non proprio bene nel cortile. C'era un prete, che ci aspettava e ci ha aiutati a parcheggiare. Quando gli abbiamo lasciato le chiavi della macchina, perché potesse spostarla così che nessuno restasse bloccato, mi disse: "Calmati padre, non preoccuparti. Sono io il cardinale, vi stavo aspettando". Insomma, fin dall'inizio, era qualcuno fuori dai protocolli e dall'atteggiamento usuale che normalmente si pensa che abbiano i cardinali.
Francesco, la Pace, Gaza e Pizzaballa
Dopo l'aneddoto sul loro primo incontro, Pizzaballa ha parlato a lungo del Papato di Francesco, e del suo impegno per il dialogo e per la pace. Due concetti che per lui, dopo anni da Custode di Terra Santa e ora da Patriarca di Gerusalemme, sono al centro della vita quotidiana e del lavoro di ogni giorno. Era lo scorso maggio quando Pizzaballa visitò Gaza. Oggi, ricordando Francesco, ha spiegato come "in qualche modo" la città martoriata sia diventata il "simbolo" stesso del Pontificato di Bergoglio.
"Ho avuto l'occasione di incontrarlo più volte - continua - Specialmente nell'ultimo periodo e nell'ultimo anno, durante la guerra in cui siamo ancora. Ha continuato a chiamarci, per avere informazioni sulla situazione non solo di Gaza, sugli sviluppi. Era anche interessato anche a sapere cose che normalmente non possiamo dire pubblicamente: i contatti, cosa stiamo facendo, come le cose si stanno orientando... Era molto preoccupato. In qualche modo Gaza è diventato il simbolo del suo Pontificato. Era sempre sempre vicino ai poveri, contro la guerra, la guerra era una sconfitta ripeteva continuamente. E il lavoro per la pace. L'altro punto è il dialogo tra diverse religioni, diverse culture. Il dialogo è stato il cuore del suo Pontificato e tutto ciò cui pensava.
"Ora preghiamo per lui"
Poco prima, nell'apertura del suo intervento, Pizzaballa aveva rimarcato la "interessante e significativa connessione" insita nel fatto che Papa Francesco sia morto proprio il giorno di Lunedì dell'Angelo, dopo la celebrazione della Pasqua di Resurrezione.
"E' una connessione veramente interessante e significativa che abbiamo celebrato la Resurrezione, al vita e l'amore, e in questo giorno Papa Francesco sia stato chiamato a vedere, alla fine, il volto di Dio. Stiamo tutti aspettando tutti di vedere pienamente. Dio è il centro delle nostre vite e dei nostri desideri. Noi preghiamo per la sua anima, insieme a tutte le altre chiese, non solo quella cattolica" ha detto.
Ora, "dobbiamo pregare per lui, sicuramente lui sta pregando per noi. Dio continuerà ad accompagnare la vita della Chiesa che Papa Francesco ha servito per così tanti anni. Riposi in pace, e possiamo noi tutti continuare a pregare per lui per la sua anima e per la Chiesa di Dio" ha concluso.
Chi è Pierbattista Pizzaballa; un colognese ai vertici della Cristianità

Francescano, classe 1965, padre Pierbattista Pizzaballa è stato nominato cardinale da papa Francesco nel 2023, dopo una lunga e brillante carriera ecclesiastica che l'ha portato ai vertici della gerarchia della cristianità. È nato a Cologno al Serio, il 21 aprile 1965 dal Pietro Pizzaballa e da Maria Maddalena Tadini. Custode di Terresanta e poi Patriarca di Gerusalemme dei Latini (dal 2020), è anche Gran priore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (dal 2020), Presidente della Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe e Presidente dell'Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa.
L'ultima visita a Cologno dopo la nomina a cardinale
Il legame tra il francescano con la sua Bassa bergamasca non si è mai spezzato, nonostante la vertiginosa carriera nella Chiesa. Dopo la nomina cardinalizia, era tornato nel suo paese e a Bergamo per una visita pastorale nell'ottobre dello stesso anno, il 2023. Proprio in quelle ore, a Israele scoppiava la guerra su Gaza, dopo l'attentato terroristico di Hamas avvenuto pochi giorni prima. Pizzaballa ebbe a dire: "Il mio cuore lacerato è in Terra Santa". Di lì a poco si propose per uno scambio di prigionieri, affinché Hamas liberasse i bambini presi in ostaggio durante l'attacco. Tragicamente, ogni suo timore espresso in quei giorni sarebbe diventato realtà: "Il primo è, in seguito all'operazione di terra, la crisi umanitaria molto più grave che si creerà. L'altro è che questo conflitto diventi regionale, che non comprenda soltanto Gaza o eventualmente la West Bank, ma anche il Libano".
Pizzaballa tra i favoriti per il Conclave
Secondo molti analisti, tra gli italiani i "favoriti" nel prossimo conclave saranno tre: Pietro Parolin, attuale segretario di Stato della Santa Sede; l'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, e appunto il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Gli elettori del Conclave saranno probabilmente 135, molti dei quali "creati" dallo stesso Francesco durante il suo mandato cominciato nel 2013. Fosse eletto, sarebbe il secondo Papa bergamasco dopo l'indimenticato Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, di Sotto il Monte. Un altro Papa rivoluzionario, almeno e forse più di Francesco, che consegnò al mondo il Concilio Vaticano II, il Discorso della luna e l'enciclica del 1963 Pacem in Terris.