Il vescovo Napolioni si scaglia contro la logistica in progetto dietro il Santuario
Striscioni e banchetti per raccogliere le firme a tutela dalla campagna circostante
Nell’anniversario dell’Apparizione di Maria, celebrata a Caravaggio, il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha puntato il dito contro la logistica che il Comune di Misano intende realizzare sul retro del Santuario di Santa Maria del fonte.
Apparizione, festa e riflessione
Una giornata di festa, di preghiera e riflessione, anche sul territorio che circonda il Santuario quella di oggi, domenica 26 maggio. Centinaia di pellegrini sono arrivati da ogni dove per celebrare l'Apparizione di Maria alla beata Giannetta, e hanno gremito il Santuario alla messa presieduta dal vescovo.
"Oggi non solo è domenica, ma siamo nell’anno della preghiera in cammino verso il Giubileo, è la festa della Santissima Trinità ed è la prima 'Giornata mondiale dei bambini' - ha esordito nell'omelia - la Parola di Dio e i bambini sono le due cose più sacre e delicate che esistano al mondo ed è Maria che ci insegna come fare. Non come chi bombarda, chi fa terrorismo".
"Proprio qui dobbiamo fare degli scatoloni di cemento?"
La messa si è conclusa con il saluto e i ringraziamenti del vescovo a tutta la comunità, poi monsignor Napolioni ha rivolto a tutti un invito ad aderire all’iniziativa a tutela del Santuario e della campagna che lo circonda, richiamata da striscioni e banchetti per la raccolta firme allestiti durante la giornata.
"La Lombardia è già molto costruita e abitata, e ci auguriamo che lo sia sempre - ha evidenziato - Ma proprio qui dobbiamo fare degli scatoloni di cemento e far circolare dei tir per giuste esigenze produttive e di lavoro? Proprio qui, rovinando anche uno dei pochi luoghi di silenzio, di preghiera, di ristoro?"
Poi l'invito a rivolgersi ai banchetti "posti a raccogliere le firme della gente che ama il Santuario, che ama questa terra e che la vuole custodire".
"Non è una firma contro nessuno - ha precisato - ma una firma perché il Santuario si faccia ancor più amare e conoscere da tanti".
Davanti alla statua della Madonna apparsa a Giannetta il vescovo ha concesso ai presenti e a tutti gli spettatori da remoto l’indulgenza plenaria.