Nadeem Nawaz e quelle folli rapine senza soldi nella Bassa
Il rapinatore arrestato in Germania colpì a Fontanella e ad Antegnate, dove accoltellò un negoziante, ma in entrambi i casi non puntò ai soldi
Due tentate rapine che non sembravano rapine, ma scene di violenza gratuita e spietata. Sono passati otto mesi dal 20 maggio 2022, il giorno in cui Nadeem Nawaz entrò prima in un negozio di Fontanella, armato di fucile, e poi nell'alimentari "Bianchi" di Antegnate, accoltellando il proprietario Angelo Brescianini. Il 24enne pakistano è ora in carcere a Bergamo, dopo essere stato arrestato in Germania alla fine di novembre al termine di una lunga e meticolosa indagine dei carabinieri della compagnia di Treviglio in collaborazione nelle ultime fasi con la polizia federale tedesca: era lì, a Saarbrucken, che l'uomo si era nascosto dopo i fatti.
Rapine folli e violente ma senza bottino
Ma otto mesi dopo quella doppia rapina incredibilmente violenta, nei due paesi della Bassa non si parla d'altro, di nuovo, che di quel pomeriggio da "Arancia meccanica". Soprattutto per l'episodio di Antegnate, i dubbi che non si trattasse di un vero tentativo di rapina furono infatti moltissimi, per l'incredibile violenza senza alcun apparente movente che animò il giovane aggressore.
L'aggressione ad Antegnate
Erano le 17.10 circa quando Nadeem Nawaz entrò nello storico negozio di alimentari "Bianchi" di via Manara, in pieno centro. Dietro il bancone c'era il titolare Angelo Brescianini, 69 anni, che da anni ormai porta avanti il negozio aperto dal suocero.
Il 24enne si è rivolto subito a lui, chiedendogli di comprare una bottiglietta d'acqua. Quando quest'ultimo gliel’ha portata, e per un secondo gli ha voltato le spalle, il giovane ha alzato il coltellino che aveva con sé: un cutter non molto grande ma estremamente tagliente. Ha aggredito l'uomo alla schiena e gli ha tirato un fendente in direzione della gola, senza dire una sola parola. Per fortuna Angelo Brescianini riuscì a parare il colpo con la mano, restando comunque ferito. Le conseguenze di quel taglio all'arto sinistro le porta ancora con sé.
L'assalto in tabaccheria
A quel punto, Nadeem Nawaz fuggì a piedi, senza alcun tipo di bottino. Esattamente come la mattina dello stesso giorno aveva fatto a Fontanella, attorno alle 11, dopo essersi presentato armato di un fucile, rubato, nella tabaccheria "Tonetti" di via Scotti. Due stranissime rapine, terminate senza refurtiva e con le casse dei due negozi intonse. Nemmeno una richiesta di denaro.
A lanciare il primo allarme fu l’anziana madre del negoziante che abita nel cortile dove si trova l’uscita dal retro del negozio e dove abita tutta la famiglia.
Violenza gratuita
"La prima ad accorgersi è stata mia nonna - raccontò al GdT la figlia Nadia – che mi ha chiamato. Quando sono scesa al negozio, mi sono molto spaventata, c’era sangue ovunque. Fortunatamente mio papà quando ha visto il coltello ha avuto la prontezza di alzare il braccio per difendersi, deviando un colpo che probabilmente l’avrebbe preso alla gola, ferendolo mortalmente".
"Sono dubbiosa sul fatto che si tratti di una rapina" aveva confessato all'epoca la figlia.