Ucraina, in duemila alla fiaccolata di Caravaggio
Domenica 6 marzo manifestazione a Romano, organizzata dall'Ambito14
Almeno duemila caravaggini si sono dati appuntamento questa sera, sabato 5 marzo, alla fiaccolata per la pace in Ucraina. Un colpo d'occhio suggestivo, bandiere al vento e lumi stretti in mano.
Fiaccolata coordinata dalla Croce rossa
La manifestazione è stata organizzata da un'estesa rete di associazioni e coordinata dalla Croce rossa di Caravaggio. Insieme ai volontari del soccorso a organizzare l’evento ci sono l’Amministrazione comunale e un lungo elenco di gruppi cittadini: Acli, Azione cattolica, Agesci, Movimento dei focolari, Comunione e liberazione, Caritas, Aido, Avis, «Aiutiamoli a vivere», «Fondazione don Pidrì e don Pierino», «Chei de la Bosnia», «Gruppo catechisti», «Baristi e volontari oratorio», «Arkis», «Amici di don Maurizio», «Libertas», «Corpo di Bacco, «Associazione Alpini», «Gruppo di San Bernardino».
Da Largo Cavenaghi al Santuario di Caravaggio
«Pierluigi Lanzeni ha lanciato l’idea e l’abbiamo subito accolta, chiamando a raccolta le associazioni e inviando una lettera d’invito ai sindaci del nostro comprensorio, Misano, Calvenzano, Pagazzano, Fornovo - ha spiegato il presidente del comitato Carmine Musio - la manifestazione sarà seguita dalla Polizia locale e sarà necessario mantenere il distanziamento. Partiremo da largo Cavenaghi e raggiungeremo il Santuario, durante il percorso alcuni giovani leggeranno dei brani sulla pace e, giunti alla meta, l’articolo 5 della Costituzione, che tratta sempre della pace. Infine nostri volontari e scout che faranno delle riflessioni e ci sarà la benedizione». «Le candele saranno lasciate ai partecipanti - ha aggiunto Lanzeni - potranno esporle alle finestre per “illuminare la notte”».
Da largo Cavenaghi, la fiaccolata ha raggiunto il Santuario di Santa Maria del Fonte, accompagnata dai carabinieri in congedo e dalle Forze dell'ordine. Durante il percorso alcune letture da parte di giovani e, giunti alla meta, il testimone è passato ai ragazzi delle scuole. Poi la toccante testimonianza di una 17enne profuga, che ha raccontato la paura vissuta nel Paese natale e la fuga. A parlare anche due bambini italo-ucraini che vivono l'angoscia di sapere i nonni materni in pericolo. A chiudere la benedizione del parroco don Giansante Fusar Imperatore. Domani, una manifestazione analoga si terrà a Romano di Lombardia
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