Covid-19

La "forma" della quarta ondata in tutti i Comuni della Bassa

Ma non serve "farsi spaventare" dai numeri: la situazione non è quella della scorsa primavera né tantomeno quella dello scorso inverno.

La "forma" della quarta ondata in tutti i Comuni della Bassa
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La premessa è d'obbligo: più parti arriva l'appello a non "farsi spaventare" dai numeri: la situazione non è quella della scorsa primavera né tantomeno quella dello scorso inverno. L'ultima voce in questo senso è stata quella dell'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente all'Università del Salento, intervistato nei giorni scorsi dal Corriere. Stesso discorso, più o meno, dal Sottosegretario alla Salute Paolo Sileri. E persino  il direttore di Ats Bergamo, giovedì, è stato preciso: la corsa ai tamponi rischia di essere "isteria collettiva" senza solida ragioni sanitarie. Eppure, la fotografia Comune per Comune di questa quarta ondata in arrivo è effettivamente impressionante, e ricalca le "sensazioni" empiriche di ciascuno di noi, che cominciamo a contare amici e conoscenti in quarantena sulle dita di almeno un paio di mani. Con Omicron, più contagiosa ma probabilmente anche meno aggressiva, sembra arrivato il momento di "cambiare strategia".

La forma della quarta ondata Comune per Comune in Bergamasca

I dati nelle grafiche qui sotto sono quelli settimanali di Ats Bergamo, in ciascun Comune della Bassa bergamasca. Si tratta dei nuovi contagi diagnosticati, settimana dopo settimana, da novembre del 2020 a oggi. Scorri la gallery per cercare il tuo Comune.

antegnate
Foto 1 di 45
arcene
Foto 2 di 45
arzago
Foto 3 di 45
barbata
Foto 4 di 45
bariano
Foto 5 di 45
bergamo
Foto 6 di 45
boltiere
Foto 7 di 45
brignano
Foto 8 di 45
calcio
Foto 9 di 45
calvenzano
Foto 10 di 45
canonica
Foto 11 di 45
capriate
Foto 12 di 45
caravaggio
Foto 13 di 45
casirate
Foto 14 di 45
castel rozzone
Foto 15 di 45
cavernago
Foto 16 di 45
ciserano
Foto 17 di 45
cividate
Foto 18 di 45
cologno
Foto 19 di 45
comun nuovo
Foto 20 di 45
cortenuova
Foto 21 di 45
covo
Foto 22 di 45
fara d'adda
Foto 23 di 45
fara olivana con sola
Foto 24 di 45
fontanella
Foto 25 di 45
fornovo san giovanni
Foto 26 di 45
ghisalba
Foto 27 di 45
isso
Foto 28 di 45
lurano
Foto 29 di 45
martinengo
Foto 30 di 45
misano
Foto 31 di 45
morengo
Foto 32 di 45
mornico
Foto 33 di 45
mozzanica
Foto 34 di 45
pagazzano
Foto 35 di 45
palosco
Foto 36 di 45
pognano
Foto 37 di 45
pontirolo
Foto 38 di 45
pumenengo
Foto 39 di 45
romano
Foto 40 di 45
spirano
Foto 41 di 45
treviglio
Foto 42 di 45
urgnano
Foto 43 di 45
verdellino
Foto 44 di 45
verdello
Foto 45 di 45

I contagi sono pesantemente aumentati praticamente ovunque, superando spesso nei Comuni picchi mai registrati da mesi a questa parte, se non segnando dei veri record. La "forma" della quarta ondata, l'impennata violenta registrata negli ultimi giorni, rende bene l'idea del livello di guardia che le istituzioni devono mantenere per evitare il più possibile di mettere (come mesi fa) sotto stress gli ospedali.

L'impennata dei nuovi contagi

I dati sul contagio, d'altra parte, parlano chiaro e tutti concordano sul fatto che il "liberi tutti" non può essere la soluzione. Nell'ultima settimana oggetto di monitoraggio da parte del servizio epidemiologico di Ats si è evidenziata un'incidenza di 730 nuovi casi ogni 100mila abitanti, in Bergamasca. Il 7,6% dei tamponi effettuati è risultato positivo portando l'indice Rt a 2,5. Il risultato, prevedibilmente, è che il sistema del tracciamento è diventato ormai sostanzialmente inutile.

Ma in realtà è cambiato tutto

Come ha spiegato ieri Ats Bergamo, però, rispetto   alle ondate epidemiche precedenti è cambiato (quasi) tutto. "L’84% della popolazione bergamasca si è vaccinata almeno con la prima dose. Ciò ha determinato, nonostante l’elevatissimo livello di incidenza, una “drammaticità” clinica molto meno rilevante, al momento" spiegano gli esperti. La maggior parte dei soggetti è asintomatica o paucisintomatica.  E la vera battaglia da combattere resta quella dei vaccini: in terapia intensiva i posti letti sono occupati per  l’80%   da persone non vaccinate neppure con la prima dose.

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