Le reazioni

Stop al terzo polo di Calcio, Legambiente: "Ora serve un tavolo di regia"

L’associazione chiede di coinvolgere le diverse anime presenti sul territorio per una riflessione sull’impatto della logistica.

Stop al terzo polo di Calcio, Legambiente: "Ora serve un tavolo di regia"
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Sfuma l’ipotesi di un nuovo sito logistico sul territorio del Comune, avanzata nei mesi scorsi da un costruttore edile in una delle zone a maggior concentrazione di nuove urbanizzazioni logistiche della Lombardia. A fermare il progetto sono stati gli stessi proponenti. Da qui, in Provincia, l’archiviazione della procedura di verifica di assoggettabilità a Via, la valutazione impatto ambientale. Che evidentemente, non serve più, al momento. Una notizia accolta con soddisfazione da Legambiente che ora chiede l'istituzione di un tavolo di regia che coinvolga le diverse realtà territoriali.

Stop al terzo polo di Calcio

Ricevuta la notizia, l'associazione ambientalista ha sottolineato come le osservazioni giunte proprio dai circoli di Legambiente a fianco dei comitati, dei cittadini e di altri enti pubblici locali siano servite a porre l’attenzione su questo progetto e giungere allo stop al procedimento approvativo, in attesa che, come anticipato dalla società Avocado, ne sia avviato uno nuovo in sostituzione del precedente.

"Anche se non si tratta di un'archiviazione definitiva, la notizia merita di essere apprezzata, perché conferma che quando i cittadini difendono il proprio territorio le cose cambiano: in assenza della nostra attività di tutela dell'ambiente, molto probabilmente oggi ci sarebbero già le gru e i lavori in corso lungo Viale Vittoria a Calcio – dichiara Paolo Falbo, presidente del Circolo Legambiente Serio e Oglio – Ci auguriamo che questo periodo di tregua serva ai sindaci della zona e alla nostra Provincia per avviare un tavolo di regia, più volte da noi invocato, per valutare quanto di tutta questa pioggia indiscriminata di logistica sopra la Bassa Bergamasca sia necessaria per i Bergamaschi e se sia efficace che ogni sindaco decida per sé, senza minimamente preoccuparsi delle ricadute negative, ambientali ed economico-sociali, che hanno effetti anche oltre i confini dei propri comuni".

Un tavolo di regia

L’associazione chiede di allargare l'orizzonte delle consultazioni, invitando a coinvolgere le diverse anime presenti sul territorio per una riflessione sull’impatto della logistica anche nei confronti dei negozi di vicinato che stanno scomparendo, sull’inquinamento causato dall’aumento di veicoli, sul paesaggio modificato da capannoni e strade, sui risvolti sociali legati alla manodopera a basso costo.

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