Rinascerò fa marcia indietro: "Colpa di un collaboratore, chiediamo scusa"
La lista aveva definito "capre" i commercianti che avevano rispettato le regole e le chiusure. Poche ore dopo le scuse sui social.
A poche ore dalla bufera scatenata da un post polemico contro la categoria del commercianti, la lista Rinascerò Treviglio fa marcia indietro e - dopo aver cancellato il post incriminato - si è scusata dissociandosi da quanto accaduto. La colpa, alla fine, è ricaduta su un collaboratore che avrebbe agito di propria iniziativa senza condividere il pensiero con il gruppo.
Rinascerò nella bufera
Il post era stato pubblicato venerdì sera intorno alle 22 sulla Pagina della lista di Oreste Risi schierata a sostegno del sindaco uscente Juri Imeri alle prossime elezioni.
Commercianti, imparate! Questa è una DONNA con la D maiuscola, a differenza delle capre, che per paura chiudono, andando ad elemosinare in piazza, chiedendo di riaprire in “sicurezza” inbavagliati, anch’essi strumentalizzati dalla politica corrotta. I diritti vanno esercitati, non chiesti!!!”
Questo il testo integrale (compresa l’ortografia traballante) del post che ha scatenato l'ira del presidente dei commercianti Gabriele Anghinoni, ma anche la reazione del mondo politico trevigliese partendo proprio dal sindaco Imeri che si è subito dissociato da quanto pubblicato.
Il post di scuse
Una bufera che ha spinto Rinascerò a correre ai ripari pubblicando nella serata di ieri un post di scuse:
"Buonasera, un nostro collaboratore ha postato un filmato, trovato su Facebook ed accompagnato da un pensiero in cui non ci riconosciamo come gruppo. Appena ci siamo accorti abbiamo immediatamente eliminato il post in questione. Chiediamo scusa dell'accaduto con la certezza che questi episodi non si ripeteranno in futuro. Rinascerò è una lista a favore delle aziende e dei lavoratori autonomi che stanno soffrendo per la crisi economica che ha colpito un po' tutti i settori. Ci proponiamo di essere parte attiva, con suggerimenti ed azioni per cercare soluzioni che aiutino il territorio ad avere nuove possibilità di crescita e benessere".