Lombardia, Letizia Moratti si è dimessa e ora punta alle Regionali
La nuova linea su Covid e vaccini è stata l'ultima goccia. Ora la vicepresidente uscente punta alle Regionali.
La vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti si è dimessa dall'incarico, questa mattina, mercoledì 2 novembre. Il divorzio con il centrodestra alla guida della Regione era nell'aria da settimane, ma ora si è definitivamente consumato. L'impressione è che il nuovo Governo abbia servito su un piatto d'argento la proverbiale gocciolina in grado di far traboccare il vaso: inaccettabili per Letizia Moratti le nuove politiche Covid più "morbide" sulle mascherine e il reintegro dei medici No vax: un quadro incompatibile con la prudenza che ha sempre sollecitato l'assessore al Welfare. Tutto da capire cosa succederà ora, ma da settimane Moratti ha fatto capire in più occasioni di essere pronta a guidare una lista per la presidenza della Regione. E una corsa alle Regionali, ora, magari con una lista centrista, sembra sempre più probabile.
La nota di Letizia Moratti, che si è dimessa dalla vicepresidenza di Regione Lombardia
In una nota diffusa questa mattina, mercoledì 2 novembre 2022, la vicepresidente uscente sottolinea appunto il pomo della discordia che ha portato alle sue dimissioni.
"Una scelta di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia - commenta - Da una parte prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa. Dall’altra, registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini".
La rottura a causa della linea troppo morbida su Covid e No-Vax
"Si tratta di tre esempi, emblematici di una diversa impostazione politica in questo ambito. Credo infatti che se oggi il Paese è in sicurezza per quanto riguarda il Covid, lo dobbiamo senza alcun dubbio all’adesione massiccia alla campagna vaccinale dei mesi scorsi. Che è riuscita grazie allo straordinario senso di responsabilità civica dei cittadini lombardi, così come all’enorme impegno di medici, infermieri, militari, protezione civile e volontari, protagonisti di un processo che ha portato la Lombardia ad essere tra le prime aree al mondo per adesione e copertura. Un successo di cui essere fieri e che ora viene messo in discussione da provvedimenti che non condivido" conclude l'assessore al Welfare.
Le reazioni delle minoranze, M5S: "Farsa terminata, Fontana si dimetta"
"La farsa è terminata. Letizia Moratti, chiamata a salvare il centrodestra dai disastri del duo Fontana-Gallera e dall’incapacità di gestire la pandemia, se ne va sbattendo la porta, certificando il fallimento di questa Giunta - è il commento del Movimento Cinque Stelle, affidato a Nicola Di Marco - Fontana, ancora una volta, non ha avuto la forza di decidere e ha atteso passivamente l’ennesimo ceffone. Dopo i fatti di oggi riteniamo che questa disastrosa esperienza di governo debba terminare. Attendiamo le dimissioni a ruota dello sfiduciato presidente Fontana, alla guida di una Giunta inoperosa e bloccata dalla fuga degli assessori verso il Parlamento. Da sottolineare come il primo vero atto degno di essere ricordato dell’Assessore Moratti, da quando si è insediata, sia quello di sfiduciare il governo della Lombardia e quello Nazionale. Il culmine del suo lavoro è stato quindi il comunicato di oggi. Un percorso studiato a tavolino verso la propria candidatura, che di fatto ha dimenticato le esigenze dei cittadini lombardi».
Il Pd: "Il centrodestra non esiste più"
“Finalmente il re è nudo: il centrodestra in Lombardia non esiste più. Ora acceleriamo per proposta alternativa - commenta invece Vinicio Peluffo, segretario PD Lombardo - Le dimissioni dell’Assessora Moratti hanno certificato quello che da tempo sosteniamo: il centrodestra lombardo non esiste più. Perché si è rotto il patto tra quei partiti che avevano formato non una coalizione, ma un cartello elettorale. Una compagine politica inaffidabile, incapace di vere azioni a favore dei cittadini. Di più, un gruppo di potere dannoso, perché supino a interessi esterni all’amministrazione regionale. La durezza delle accuse della Moratti nei confronti di Fontana, della sua Giunta ma anche del Governo, sono verità che da tempo abbiamo denunciato, anche attraverso campagne di mobilitazione tra i lombardi, come quella contro la lungaggine delle liste di attesa. Le dimissioni della vicepresidente Moratti sono la sconfessione degli atti che lei stessa ha votato e portato avanti con il presidente Fontana per lungo tempo. Adesso è il tempo di una vera svolta, l’alternativa che questa regione aspetta. E tutte le forze, a partire dal Partito Democratico, che in questi anni hanno fatto opposizione in Regione sono le vere e credibili candidate alla successione".