Treviglio

L’asse Treviglio-Dalmine suona la sveglia: «L’autostrada serve ma ora va cambiata»

Un asse tra Treviglio e Dalmine per sollecitare Autostrade bergamasche a muoversi (e a incontrare i Comuni)

L’asse Treviglio-Dalmine suona la sveglia: «L’autostrada serve ma ora  va cambiata»
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Autostrada, l’asse Treviglio-Dalmine di Juri Imeri e Claudia Terzi suona la sveglia ai costruttori: «È indispensabile, ma adesso parliamo del progetto, che va rivisto». E «Autostrade bergamasche», finalmente, annuncia: «Tuteleremo Castel Cerreto».

Treviglio-Bergamo: affidato il bando

Il titolo del convegno recitava «Sviluppo e sostenibilità, la sfida delle infrastrutture nella pianura», ma era in realtà uno e uno solo il vero tema dell’incontro pubblico che si è tenuto mercoledì sera a TreviglioFiera, durante la Festa de Treì: l’autostrada Treviglio-Bergamo. Che a 21 anni dalla costituzione della società proponente, sta cominciando a diventare realtà.

Claudia Terzi e Juri Imeri

A che punto siamo?

Facciamo però prima un passo indietro: a che punto è l’iter per l’autostrada che collegherà Treviglio alla circonvallazione sud di Bergamo (Dalmine) in, si dice, dieci minuti? Di fatto è appena cominciato: settimana scorsa, «Concessioni autostrade lombarde» ha aggiudicato il bando per l'autostrada all'associazione temporanea d'imprese costituita da Autostrade Bergamasche e dal gruppo «Vitali», storico costruttore bergamasco. Era l’unica offerta, peraltro, quella dell’Ati, arrivata all’indirizzo di CAL, dopo l’apertura del bando. Regione Lombardia, da parte sua, ha quindi preso atto martedì dell’assegnazione, confermando anche l’allocazione di 146 milioni di euro sul progetto, per calmierare i futuri pedaggi. Insomma: ora c’è un soggetto titolato a progettare e a costruire l’opera. E si può parlare del progetto, eventualmente modificandolo: i prossimi passi saranno la redazione del progetto definitivo, che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Poi l’apertura delle conferenze di servizi per raccogliere osservazioni dal territorio, la redazione dell’esecutivo e poi il via al cantiere, che auspicabilmente secondo Autostrade bergamasche potrebbe concludersi entro il 2027.

Ora si può modificare il progetto (forse)

L'assemblea di mercoledì a TreviglioFiera

Al tavolo del convegno trevigliese, non a caso, c’erano proprio soltanto il sindaco di Treviglio e l’assessore regionale alle Infrastrutture Terzi, già sindaca di Dalmine: le città di partenza e di arrivo della futura autostrada «della Pianura». Che mercoledì, questo probabilmente il vero significato della serata, hanno inaugurato una sorta di asse politico «parallelo» a quello della stessa futura infrastruttura. L’obiettivo? Sollecitare Autostrade bergamasche ad aprire finalmente un «vero» dialogo sia con i Comuni interessati dall’opera che con i tantissimi soggetti critici, dal Partito democratico che guida la Provincia alle associazioni ambientaliste.

Imeri: «Sembra una barzelletta»

Direttamente da Milano («ci ho impiegato solo 15 minuti, grazie a Brebemi!» esordisce), tra il pubblico sedeva del resto nientemeno che il presidente della società Antonio Sala, che per la prima volta ha «fatto il punto» davvero sullo stato dell’arte della grande e contestata infrastruttura. L’elefante nella stanza, dopo una breve relazione sullo stato dell’arte del «Piano Lombardia» da parte dell’assessore Terzi, è subito diventato il vero cuore del dibattito. In più occasioni, più che ad un convegno sembrava di assistere ad un vertice appositamente organizzato per fare pressione sulla società proponente e per caldeggiare finalmente, 21 anni dopo la costituzione di Autostrade bergamasche, un vero dibattito sul progetto e su come minimizzare il suo impatto ambientale. Un dibattito atteso ormai da anni persino da uno dei più entusiasti pro-autostrada come Juri Imeri, che mercoledì, con la solida spalla dell’assessore Terzi, non le ha certo mandate a dire a Sala, seduto in quarta fila.

«Autostrade bergamasche è nata nel 2002, e già a raccontarla sembra una barzelletta dato che siamo nel 2023 - ha esordito, caustico, il sindaco - La prima conferenza del servizi sull’opera è del 2012 e siamo qui ancora a parlarne. Noi siamo da sempre favorevoli, come del resto lo siamo stati per Brebemi: l’autostrada serve. Ma se c’è un solo vantaggio di tutto questo ritardo, è che nel frattempo abbiamo maturato tutti maggiori competenze e sensibilità in termini di sostenibilità ambientale, e sono cambiate molte cose: anche il progetto dovrà cambiare, per inserirsi nel contesto di un’area di pregio, come quella di Castel Cerreto, che va assolutamente protetta».

Ma non solo: Imeri, come già in passato, ha anche ribadito quali saranno le tre aree su cui Treviglio, ai tavoli istituzionali, batterà i pugni per ottenere compensazioni e migliorie progettuali: il Cerreto, l’area di cascina Pezzoli e via Ada Negri, che oggi conduce alla (rinnovata e ampliata) «Bianchi».

Un progetto da aggiornare: «È cambiato il mondo»

Parole condivise in pieno anche dall’assessore Terzi. «Da oggi si cambia - è l’appello dell’assessore regionale - Oggi un soggetto con cui discutere e parlare, finalmente, c’è, ed è Autostrade bergamasche, e finalmente i territori possono dialogare e discutere. Il mondo del resto è cambiato, in questi anni: la Pedemontana non arriverà a Osio Sotto, la gronda dell’alta capacità ferroviaria a Levate, forse, neppure, e quindi necessariamente anche il progetto della Treviglio-Bergamo deve cambiare, ed essere alleggerito».

Gli ambientalisti non esultino prima del tempo.

«Sarà sempre asfalto, certo - ammette Terzi - Non possiamo pensare che un’autostrada sia un campo di papaveri, ma oggi ci sono molti modi per costruirla, con accorgimenti e compensazioni ad hoc: penso al pedaggio free-flow senza caselli, ma anche a soluzioni per ridurre il consumo di materie prime».

Ma è necessaria

Sulla necessità dell’opera, in ogni caso, sia Imeri che Terzi sono stati categorici.

«È un’esigenza del territorio - ha ribadito l’assessore regionale - Stasera ho impiegato 35 minuti buoni per arrivare da Dalmine a Treviglio e francamente è inaccettabile: per le imprese, è tempo e quindi denaro perso. Ecco perché le infrastrutture sono necessarie, ed è compito della politica prendersi la responsabilità di scelte anche difficilmente vendibili, come questa».

Sala: «Ci saranno più conferenze di servizi, obbligo morale»

Antonio Sala, presidente di Autostrade bergamasche

Da par suo, il presidente di Autostrade bergamasche Antonio Sala ha subito raccolto la sollecitazione dell’asse Terzi-Imeri, promettendo che il dialogo con i territori ci sarà. «Sarà mio obbligo morale coinvolgere e far interagire alla progettazione dell’opera. Ci saranno, credo, ben più di una nuova conferenza dei servizi, perché nell’aggiornamento del progetto del 2012 vogliamo coinvolgere e convincere anche i contrari. Ci sono criticità sul progetto attuale? Sì, certo, ma con la tecnologia possiamo superarle».

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