Arcene

Il data center di Arcene "spacca" la maggioranza

L’Amministrazione Ravanelli adotta il nuovo Pgt, ma deve fare i conti con l’astensionismo di Lidia Tozzi e Fabio Ghidotti

Il data center di Arcene "spacca" la maggioranza
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L’Amministrazione Ravanelli adotta il nuovo Piano di Governo del Territorio, ma deve fare i conti con l’astensionismo dell’assessore alla Cultura Lidia Tozzi e del consigliere delegato all’Istruzione Fabio Ghidotti.

Il data center "spacca" la maggioranza

Durante il Consiglio convocato lo scorso martedì nella sala di piazza della Civiltà Contadina, alcune linee programmatiche del nuovo PGT relative alla revisione del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale, ndr) della Gera d’Adda, e alla conseguente trasformazione di una parte di quest’ultimo nell’innovation hub, che nei mesi addietro ha suscitato pure le ire dell’Amministrazione di Ciserano, non hanno convinto appieno i due esponenti della maggioranza "Insieme per Arcene".

Entrambi, quindi, hanno deciso di uniformarsi alla scelta della minoranza "Cambiarcene" di astenersi dal voto per l’adozione del piano.

"La natura sovracomunale del PLIS, soggetto a verifica e riconoscimento della Provincia, poteva avere un iter più approfondito, trovando un confronto o almeno una comunicazione dovuta a collaborazione istituzionale con i Comuni limitrofi che fanno parte del PLIS della Gera d’Adda – ha affermato Tozzi durante la lettura della dichiarazione di voto espressa anche a nome di Ghidotti – È apprezzabile e condivisa la proposta di ampliamento contenuta nel piano, ma si ritiene che le aree stralciate dal parco ai confini con i Comuni di Ciserano e Pontirolo senza avere in atto un procedimento autorizzativo ufficiale per l’utilizzo del terreno in questione, ma solo una manifestazione di interessi di utilizzo dell’area, non sia un atto dovuto in questo momento, ma da proporre eventualmente solo in seguito a una richiesta formale dei soggetti interessati proprietari dell’area".

Non c'è continuità agricola

Un area che però, è già stata oggetto in passato di trasformazione edilizia con l’insediamento della centrale elettrica "Terna" e l’ambito di estrazione "Ateg18", che di fatto hanno già interrotto la sua continuità agricola, come sottolineato dall’ingegnere Marcello Fiorina, responsabile assieme all’ingegnere Matteo Locatelli e al geologo Renato Cardarelli della stesura del nuovo PGT.

"Che l’area interessata non abbia una continuità agricola e una connessione geologica, è nei fatti – ha dichiarato Fiorina – Si tratta di un’area compromessa, non perché lo dice il Comune di Arcene, ma perché lo è oggettivamente nei fatti. Non ha le caratteristiche per essere un’area né di qualità ecologica, né di qualità agricola, poi è chiaro che si tratti comunque di un campo, anche se l’area che verrà sfruttata è pari a 50mila metri quadrati, ovvero una dimensione sicuramente non trascurabile, che però si colloca in una parte di terreno che non ha né una valenza prioritaria agricola, come stabilito dalla Provincia, né una valenza ambientale, come stabilito dalla Regione".

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