Cividate

La replica di Amazon: “Abbiamo chiesto di rinviare le assemblee causa Prime Day”

L’azienda da Cividate ha risposto al sindacato Filt Cgil, ribadendo che le condizioni di lavoro rispettano i contratti nazionali.

La replica di Amazon: “Abbiamo chiesto di rinviare le assemblee causa Prime Day”
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L’azienda da Cividate ha risposto al sindacato Filt Cgil, ribadendo che le condizioni di lavoro rispettano i contratti nazionali.

Il confronto

Nel braccio di ferro generatosi tra Amazon e la Filt-Cgil a causa della mancata autorizzazione ad effettuare le assemblee sindacali all’interno del magazzino di Cividate, indette per oggi martedì 16 luglio, l’azienda, attraverso un comunicato stampa ha motivato le sue scelte.

“In Amazon rispettiamo l’esercizio dei diritti sindacali da parte dei lavoratori e da parte delle rappresentanze, non c’è alcuna volontà di impedire lo svolgimento dell’assemblea, ha replicato l’azienda -Abbiamo richiesto alla Filt - Cgil di rinviare alla prossima settimana l’assemblea. Di fatto l’unica ragione è la concomitanza con la settimana del Prime Day, la cui data era stata già comunicata il 22 maggio, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali, svoltosi presso il centro di distribuzione di Cividate al Piano”.

Condizioni di lavoro e classifiche

Amazon ha voluto chiarire anche la posizione in merito alle “accuse” ricevute da Filt - Cgil Bergamo nei giorni scorsi riguardo le condizioni di lavoro degli operatori all’interno del magazzini di Cividate.

“Siamo orgogliosi delle condizioni di lavoro che offriamo nei nostri magazzini – spiega l’azienda - Amazon non supporta la creazione di alcuna classifica tra i dipendenti in base alla velocità. Non generiamo classifiche dei lavoratori come peraltro si evince anche dalla dichiarazione Cgil, che parla appunto di questi messaggi. Gli strumenti di gestione della produzione e organizzazione del lavoro, presenti nel sito di Cividate al Piano, sono stati autorizzati dall’Ispettorato del Lavoro, in quanto necessari per gestire l’operatività del sito, e vengono utilizzati nel pieno rispetto di tali autorizzazioni. Qualsiasi altro dato generato in questo processo viene utilizzato per garantire che ogni dipendente possa svolgere il proprio lavoro in modo consono, e che i nostri clienti ricevono consegne precise e puntuali”.

Controlli e telecamere

Repliche “dettagliate” sono arrivate anche per quanto concerne la situazione relativa alle numerose videocamere di sorveglianza che controllano ogni “gesto e azione dei lavoratori” e sui controlli a fine turno.

“Tutte le telecamere presenti nel magazzino sono state approvate dell’ispettorato territoriale di Bergamo – aggiunge Amazon - Quanto dichiarato da Filt - Cgil è una ricostruzione non corrispondente al vero. Ciò che si vede nella fotografia pubblicata, è l’immagine di una telecamera di sicurezza che inquadra un nastro trasportatore sul quale due lavoratori del team di manutenzione stanno effettuando un intervento. All’uscita dei nostri magazzini sono previsti controlli a tutela dei prodotti custoditi all’interno mediante metal detector, come avviene nella maggior parte degli esercizi commerciali. I controlli vengono effettuati esclusivamente sugli oggetti, non viene effettuata alcun tipo si perquisizione sulla persona, e poi tutti i lavoratori sono al corrente delle regole e raccomandazioni circa ciò che è consentito portare all’interno del magazzino. Per i dipendenti che rispettano tali regole, i controlli in uscita non superano in totale il minuto di tempo, per i trasgressori le cose cambiano”.

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