Cividate

"Irregolarità nel magazzino": faccia a faccia tra Amazon e la Cgil a Cividate al  Piano

Le denunce dei sindacalisti e la replica dell'azienda sulle condizioni di lavoro nel sito di Cividate.

"Irregolarità nel magazzino": faccia a faccia tra Amazon e la Cgil a Cividate al  Piano
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Le denunce dei sindacalisti e la replica dell'azienda sulle condizioni di lavoro nel sito di Cividate al  Piano.

Il confronto tra Amazon e Cgil a Cividate al  Piano

Faccia a faccia tra Amazon Cividate e la Filt - Cgil di Bergamo: sarebbero state riscontrare almeno tre tipologie differenti di irregolarità all’interno del magazzino dove operano oltre mille persone, tante delle quali con contratto di sola somministrazione. Nella giornata di mercoledì, il sindacalista della Cgil Pierluigi Costelli ha fornito nel dettaglio degli elementi non consoni che stanno alla base di una protesta che avrà luogo questo mese per tutelare i lavoratori della struttura che da diverso tempo si trovano ad agire in situazioni di disagio e al limite della correttezza.

Controlli nella logistica

Nel magazzino i lavoratori sono controllati con le telecamere e tramite login, una pratica contraria alla prescrizioni dell’Ispettorato del Lavoro.

"In quello spazio esiste una vera e propria classifica dei lavoratori, da quelli più rapidi nel maneggiare i pacchi, fino a quelli meno pronti e solleciti, prova che ciascuno viene monitorato individualmente - ha spiegato il sindacalista - Addirittura ogni giorno, sui terminali in uso dai lavoratori, compaiono messaggi luminosi con scritto: “Per ora prima posizione X, seconda Y, terza posizione Z, tutti gli altri in coda ma siete abbastanza vicini, diamoci dentro e andiamo al massimo” oppure “Ragazzi oggi i picker male male, vorrei vedere un drastico miglioramento dalla pausa da parte di molti voi”".

Se qualche anno fa fece scalpore e lasciò a bocca aperta molte persone la questione del “braccialetto elettronico, questi strumenti in confronto non sono niente, anzi il braccialetto?

"L’hanno proprio superato - ha spiegato Marco Sala, segretario generale provinciale della Filt l’oggetto fisico non c’è più, ma resta il principio di controllo ossessivo sulle persone".

Il nodo dei contratti

C'è poi il problema dei contratti. A Cividate sono assunti 1.060 lavoratori a tempo indeterminato, cui si aggiungono i somministrati.

"Il sindacato non vuole contestare le autorizzazioni assegnate ad Amazon Italia Logistica dall’Ispettorato del Lavoro, bensì segnalare lo scorretto utilizzo delle telecamere e del sistema di login - ha detto Costelli - Per questo motivo la Filt ha diffidato per iscritto l’azienda dal continuare a mettere in atto tali comportamenti illeciti e ha proclamato, a partire dal 14 luglio, uno stato di agitazione, con blocco del lavoro straordinario, che l’azienda aveva posto come obbligo per questo periodo dell’anno".

Ma le accuse non finiscono qui, a completare il puzzle si aggiungono anche i controlli in uscita a fine turno, attraverso il passaggio dei lavoratori, con addosso tutti i loro affetti personali, in appositi scanner. Controlli, che stando agli atti, non risultano autorizzati.

"Rendere possibili questi controlli è possibile, si devono firmare però degli accordi, ma quello che non va bene è che una persona se deve aprire il proprio zaino non lo può fare davanti ad altre 200 persone - ha proseguito Costelli - Ma soprattutto il tempo che viene impiegato, per espletare queste operazioni è spesso di circa 10 minuti, a causa delle code che di creano. Tempo non retribuito, sottratto gratuitamente ai lavoratori".

L'azienda: "Nessuna classifica"

L’azienda ha risposto a stretto giro. I controlli vengono effettuati esclusivamente sugli oggetti, ha fatto sapere, senza alcun tipo di perquisizione personale . Inoltre Amazon comunica ai propri dipendenti regole e raccomandazioni circa gli oggetti che è consentito portare all’interno del magazzino. E per i lavoratori che rispettano tali regole, ammette Costelli, i controlli in uscita non superano in totale il tempo massimo di un minuto. Amazon, con una nota ha smentito anche la situazione messa in luce, sottolineando come tutti gli strumenti di gestione della produzione e di organizzazione del lavoro siano stati autorizzati dall’Ispettorato del Lavoro:
"Non esiste alcuno strumento in grado di generare classifiche dei lavoratori".

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