Un bimbo sulle spalle della statua di Garibaldi alla Rotonda dei Mille: è un’opera di Cattelan
Maglietta rossa e mano a forma di pistola: con “One” apre la mostra “Seasons” a Bergamo.

Maglietta rossa e mano a forma di pistola: con “One” apre la mostra “Seasons” a Bergamo.
Una mattina qualunque, una visione straordinaria
Bergamo, venerdì 6 giugno. È bastato uno sguardo alla Rotonda dei Mille a Bergamo per capire che qualcosa era cambiato. Sulle spalle della statua equestre di Giuseppe Garibaldi, simbolo della città e della memoria risorgimentale, campeggiava la figura di un bambino. Maglietta rossa, pantaloni beige arrotolati sul polpaccio, e quella mano, portata alla tempia come a mimare una pistola. (foto d'apertura di Gianmarco Gabrieli). In molti, al primo sguardo, hanno pensato a un gesto disperato. Altri a una provocazione. Poi, l’evidenza: non era un bambino vero, ma un’installazione artistica. L’autore? Maurizio Cattelan, uno degli artisti italiani più discussi e celebrati a livello internazionale. Il titolo dell’opera è One, ed è il fulcro mediatico dell’inaugurazione della sua nuova mostra diffusa, Seasons.
Il ritorno di Cattelan, tra profanazione e stupore
Che sarebbe arrivato un gesto eclatante, lo si sospettava. La poetica di Maurizio Cattelan si nutre da sempre di rottura, ironia, sacralità infranta e potere sovvertito. Basti ricordare le sue opere più celebri: il Papa colpito da un meteorite in La Nona Ora, Hitler in ginocchio nella serie Him, fino alla banana attaccata al muro con il nastro adesivo in Comedian. Con One, Cattelan si inserisce di nuovo nello spazio pubblico, là dove la città vive, dove la quotidianità si trasforma in riflessione collettiva. Il bambino sulle spalle di Garibaldi non è solo una provocazione estetica, ma una domanda: cosa resta dell’eroe oggi? Chi ha voce e visibilità nel nostro presente?
“Seasons”: una mostra diffusa per riscrivere il tempo
One è solo l’inizio. La mostra Seasons, aperta al pubblico da sabato 7 giugno fino al 26 ottobre, si articola in più sedi simboliche di Bergamo. A Palazzo della Ragione, in Piazza Vecchia, è esposta November, la statua iperrealistica di Cattelan stesso, impiccato a un albero, che tanto fece discutere a Milano nel 2004. Alla GAMeC si trovano Empire e No, opere che riflettono sul potere e il rifiuto, sull’autorità e la negazione. Nell’Ex Oratorio di San Lupo, invece, trova spazio Bones, una meditazione scultorea sulla fragilità e sull’eredità.
Cattelan, con il suo stile unico tra irriverenza e tragedia, porta a Bergamo una riflessione sulla memoria, sull’identità e sul tempo. E lo fa con l’arte più efficace: quella che non lascia indifferenti.
boh, mah ,forse, maanchenograzie, e magari l'hanno retribuito ?