L'ultimo miglio per San Bernardino: continua la campagna per il restauro del gioiello di Caravaggio
Mancano due affreschi e la zona sul retro dell’altare che sarà adibita a museo.
Per concludere il magnifico restauro di uno dei più splendidi simboli di Caravaggio e della Bassa, portato avanti dall’«Associazione Salviamo San Bernardino», serve un ultimo sforzo: mancano infatti due affreschi e la zona sul retro dell’altare che sarà adibita a museo. A dirlo sono il presidente attuale Angelo Sghirlanzoni e l’ex Giuseppe Fumagalli, per tutti Beppe, un appassionato d’arte che conosce ogni spillo della chiesa.
La sfida per salvare San Bernardino
Una sfida cominciata nel 2013, nell’ambito dell’iniziativa del Fai «I luoghi del cuore», subito sostenuta dalle Amministrazioni comunali che si sono susseguite e dai cittadini, soprattutto con il 5 per 1000 e l’«Art Bonus», la misura fiscale promossa per favorire il mecenatismo culturale, tanto che lo scorso ottobre la città è stata premiata a Lucca per la quinta edizione dell’omonimo concorso durante il convegno di apertura di «LuBeC 2020».
Il progetto di restauro della chiesa di San Bernardino è infatti risultato il quarto più votato, superando anche quelli presentati da Comuni del calibro di Perugia e Firenze, per il quale sono stati raccolti 336mila euro. I primi 107mila euro utilizzati per il restauro delle pitture murali e degli affreschi, tra i quali spicca il ciclo della Passione di Cristo di Fermo Stella, altri 229mila euro per le tre cappelle (quelle della Madonna, di San Bartolomeo e di San Bonaventura) e l’adeguamento del sistema di riscaldamento della chiesa mediante la fornitura e posa in opera di pedane termiche. Infine il restauro delle superfici intonacate del protiro della chiesa, quello ligneo del portone centrale, del confessionale e del pulpito, il risanamento dei fronti nord e ovest dall’umidità ascendente. Quest’ultimo intervento sarà il prossimo che verrà eseguito insieme alla riqualificazione della pavimentazione del sagrato, per un importo complessivo di 97mila 500 euro.
L'altare della Madonna: il prossimo restauro
«Nei prossimi giorni, non appena la Soprintendenza ai Beni culturali darà il suo nulla osta, Mauro Spinelli di Bagnolo Cremasco comincerà il restauro dell’altare della Madonna della prima cappella a sinistra - ha spiegato Fumagalli - i finanziamenti ci sono grazie al 5 per mille, parliamo di settemila euro. Nella parte sul retro, destinata ai frati, che va ripulita e risanata dall’umidità, sono da restaurare anche gli affreschi del presbiterio dei Fratelli Galliari. Anche qui i soldi ci sono, 67mila ero, 30mila dei quali arrivano dal Fai, 20mila dalla “Fondazione Banca Popolare di Bergamo” e 17mila dal 5 per 1000». Mancano invece i fondi per altri interventi.
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