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Io sono il cappellaio scalzo Io sono il cappellaio scalzo il mio ingegno lo dedico a far cappelli, cammino per la strada costeggio il mare, canto a squarcia gola il mio viver sereno, che ne sapete voi di questo vento di questo sole. Mi giudicate povero, a bassa voce dite,eccolo il mendicante, ridete dietro gli angoli pensando di esser furbi, ma siete sicuri che la vostra è vita ? Io sono il cappellaio scalzo vi vedo mentre correte quando seduti al bar neanche vi guardate tutti a parlar con altri immersi in realtà, virtuali quel maledetto aggeggio che sempre in man tenete, sul quale a più non posso le dita vi passate, è una gran bella gabbia voi mi sembrate uccelli, io preferisco il volo usare le mie ali, per poter sentire il vento fra le piume. Io sono il cappellaio scalzo io sono libero il mio ingegno lo dedico a far cappelli ne faccio colorati per la gente allegra, di solito son bambini a volte qualche matto spesso i solitari, sarà che è gente libera sarà che non han dogmi sarà che con il cuore sanno navigare. Io sono il cappellaio scalzo il mio ingegno lo dedico a far cappelli ne faccio per i ricchi con piume che fan sberleffo ma poi finiscono sempre in un armadio oppure in un cassetto, sarà il consumismo il non amar le cose il troppo a volte storpia si perde la misura si insegue sempre un sogno che mai si avvera. Io sono il cappellaio scalzo non ho tempo per sognare voglio vivere la vita come se fosse un sogno di tutte le vostre gemme io non ne ho bisogno. zanotti Diego