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Vailate, crisi nera per Palladini: tre consiglieri verso la scissione

La minoranza chiede le dimissioni: "Ora un gesto di dignità e responsabilità dal sindaco"

Vailate, crisi nera per Palladini: tre consiglieri verso la scissione
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È sempre più notte fonda per il sindaco di Vailate Paolo Palladini e per il suo gruppo «Prima Vailate», minato negli ultimi giorni dalla decisione presa dall’ormai ex capogruppo Giovanni Luigi Oriani e dalle consigliere Caterina Barbati e Claudia Zanoncelli - subentrata nelle scorse settimane da seconda dei non eletti al posto della dimissionaria Marcella Nicola - di fondare un nuovo gruppo, voltando di fatto le spalle alla maggioranza dopo le incomprensioni e i disguidi sorti durante gli ultimi due Consigli comunali.

Vailate, sempre più vicina la crisi di Giunta

Si tratta di una scissione potenzialmente letale per l’Amministrazione Palladini, che per ora è sicuro soltanto dell’appoggio di quattro consiglieri, lo stesso numero a disposizione dei due gruppi di minoranza «TrasformAzione» e «Vailate per cambiare pagina», che a loro volta potrebbero attirare fra i banchi dell’opposizione gli stessi Oriani, Barbati e Zanoncelli, dando vita a un inevitabile sette contro cinque che metterebbe la parola fine al secondo mandato del primo cittadino e aprirebbe le porte al commissariamento del Comune. Un’ipotesi questa, che i tre consiglieri uscenti preferiscono non commentare, rimandando a un secondo momento eventuali dichiarazioni sulla strategia alla base delle loro intenzioni.

"Una situazione molto delicata"

«Per ora non rilasciamo commenti - hanno riferito Zanoncelli e Barbati - È una situazione molto delicata e, prima di parlare pubblicamente della ragione per cui abbiamo abbandonato il gruppo, vorremmo consultarci con gli altri consiglieri. Ne parleremo più avanti».

La minoranza: "Ora un gesto di dignità e responsabilità dal sindaco"

Chi invece ha scelto di parlare subito è stato Franco Cerri di «TrasformAzione», che in un lungo comunicato pubblicato sulla pagina Facebook del suo gruppo ha scritto:

«Il sindaco non è stato all’altezza del suo ruolo, mancando nella cura del nostro paese e del suo gruppo, e perdendo di fatto il controllo del Consiglio comunale. Ora da lui ci aspettiamo finalmente un gesto di dignità e responsabilità verso il paese, che non può rimanere bloccato solo per permettere a lui di incassare altri mesi di indennità. Palladini si deve dimettere, in caso contrario chiediamo da subito una verifica di maggioranza».

Ma Palladini tenta l'estrema carta del dialogo

Una maggioranza che però il primo cittadino non esclude possa essere ancora salvata attraverso un repentino confronto con i tre consiglieri uscenti.

«Possiamo tentare la via del dialogo - ha sottolineato Palladini - Ho ragione di credere che ricucire i rapporti non sia del tutto impossibile. Io non sono abituato a portare rancore, per cui sono disposto ad ascoltare tutti se alla base c’è l’intento di agire nell’interesse di Vailate. Di sicuro la scissione sarebbe una mossa avventata e, prima di renderla reale, sarebbe opportuno parlarne. Poi è chiaro che se i tre consiglieri vogliono regalare al Comune un periodo di commissariamento, lo dovranno fare assumendosi la piena responsabilità delle loro azioni. Tuttavia, non penso che i vailatesi apprezzerebbero questa scelta, anche perché tre anni fa sono stato rieletto a furor di popolo».

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