Vaccino anti-Covid, polemiche sui numeri in Lombardia. Gallera: "Da domani 10mila al giorno"
Quante ne sono arrivate e quante ne abbiamo già somministrate. E perché così poche? E' diventato un caso il piano vaccinale anti-Covid in Lombardia. Ma da domani, promette Gallera, si comincia davvero.
Peggio della Lombardia, finora, hanno fatto solo Molise e Sardegna nella somministrazione delle dosi di vaccino anti-Covid già consegnate alle Regioni. Eppure, le prime fiale erano arrivate in Lombardia già cinque giorni fa, il 27 dicembre dicembre. Un ritardo che ha causato non poche polemiche, anche se l'assessore Giulio Gallera, ieri, ha annunciato che a partire da domani, 4 gennaio, la Sanità lombarda metterà la quarta: "Diecimila dosi al giorno per rispettare la tabella di marcia".
Lombardia, i vaccini ci sono ma non si somministrano
I dati sono quelli del numero di vaccini già somministrati, sul totale di quelli consegnati alle varie Regioni. In Lombardia, dato di ieri sera, 2 gennaio, sono 2446 le dosi inoculate, a fronte di 80595 dosi già pervenute ai diversi hub per la campagna vaccinale: il 3% del totale. Molto poche, se si considera che, ad esempio, in Lazio ne sono già state effettuate il 35,7%, in Piemonte il 23,2, in Toscana il 24,4%, in Friuli VG il 26,4%.
In totale, al momento sono 72mila e 397 gli italiani già vaccinati contro il Coronavirus e - come stabilito a livello governativo - si tratta perlopiù di operatori sanitari e sociosanitari. I lavoratori della sanità vaccinati sono 61mila e 683 operatori, più altri 6227 lavoratori non sanitari. Sono iniziate, ma con numeri molto più bassi, le vaccinazioni anche tra gli ospiti delle Rsa: 4487 ad oggi, in Italia, gli anziani già vaccinati.
Il ritardo in Lombardia
Proprio alla luce dei dati in questi giorni stanno fioccando le polemiche, in Lombardia. Ad alzare la voce ieri sono stati gli esponenti del Movimento Cinque Stelle, tra gli altri. Tanto che a stretto giro lo stesso Gallera ha annunciato un'accelerazione.
Si parte domani, lunedì 4 gennaio
“Partirà da lunedì 4 gennaio 2020, secondo la programmazione originaria della Direzione Generale Welfare, la vaccinazione del personale delle Asst, Irccs , Spedalità privata e Rsa. Si prevede una capacità di somministrazione iniziale fino ad un massimo di 10.000 dosi al giorno, che potrà essere successivamente incrementata fino a 15.000” ha spiegato Gallera.
Strutture sanitarie Covid-free entro la fine di febbraio
“Questi numeri – sottolinea l’assessore – saranno in grado di rispondere al fabbisogno di coprire la popolazione sanitaria delle strutture con l’obiettivo di raggiungere il requisito di “covid free”, rispettando la scadenza fissata per tutte le regioni, entro la fine del mese di febbraio, con la dose di richiamo da effettuare dopo 21 giorni"
Sul ritardo "polemiche pretestuose"
Non è mancata una frecciata contro chi ha sollevato la polemica, confrontando le performance attuali della Lombardia con quelle delle altre Regioni.
"Chi utilizza delle graduatorie riferite a tre giorni, di cui uno festivo, per continuare a cavalcare polemiche pretestuose, dimostra assenza di responsabilità istituzionale e politica”.
Cosa è stato fatto finora
“Per l’avvio della campagna vaccinale – prosegue Gallera – sono stati consegnati il 27 dicembre mattina 1620 dosi. Sono state trasferite in parte a tutti i capoluoghi di provincia e in due luoghi simbolo, Alzano e il Trivulzio. Il rimanente è stato utilizzato al Niguarda e al Sacco, stante anche la necessità di esaurirle in 4 giorni. Nel corso dei giorni successivi sono state comunicate le ipotesi di consegna, per questa prima tranche, immaginata dalla struttura Commissariale al 4 di gennaio (prima prevista per metà gennaio). Nello specifico è stato trasmesso un anticipo e un frazionamento delle consegne secondo la progressione di seguito riportata (la consegna, ipotizzata per il 29 è poi slittata al 30)" continua l'assessore.
Le prossime consegne
Questo il calendario stimato delle prossime consegne di vaccini alla Lombardia. Domani dovrebbero arrivare 76 vassoi (14mila 820 fiale, per un totale di 88mila 920 dosi). Altri 83 vassoi arriveranno l'11 gennaio, 83 il 18 gennaio, 98 il 25 gennaio. In totale, si attendono quindi 492mila e 570 dosi di vaccino da qui alla fine del mese.
Il piano vaccinale
Queste dosi, spiega ancora Gallera, serviranno come detto per la popolazione oggetto della prima fase di campagna, e nel dettaglio:
- 124mila 480 dosi per le Rsa - case di riposo
- 116mila 457 per gli operatori sanitari delle varie Asst del territorio
- 32mila 856 per gli operatori sanitari degli ospedali privati
- 12mila 638 per gli Ircss (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico)
- circa 46mila per Areu (gli operatori delle ambulanze, per intenderci)
- 10mila 819 per i Medici di medicina generale