Sono partiti i test sierologici ad Alzano e Nembro (ma non ci sarà alcuno screening di massa)
Dalla prossima settimana l’operazione si estenderà a tutta la provincia bergamasca. L’obiettivo è arrivare tra i quarantamila e i cinquantamila controlli ematici.
Fino al tardo pomeriggio di ieri, 22 aprile, informazioni ce n’erano ben poche. Lo confermano anche da Palazzo Frizzoni: "Al momento, sappiamo solo che partiranno a fare i test. Nulla di più". E infatti chi si aspettava una vera e propria azione di screening massivo della popolazione resterà deluso. Trecento cittadini di Alzano, Nembro e Albino (un’area di circa 43mila abitanti), stamattina (23 aprile) alle 8 circa, si sono messi in coda tra l’ospedale di Alzano e il Poliambulatorio di via Roma a Nembro per sottoporsi ai primi test sierologici organizzati da Regione Lombardia.
Via ai test sierologici
Un inizio, insomma. Che soddisfa Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo, colui che col suo staff sta gestendo le operazioni. A darne notizia sono i colleghi di PrimaBergamo.it.
Effettivamente, da Ats confermano che la messa a punto degli ultimi particolari per l’attuazione dei primi test è avvenuta soltanto nella serata di mercoledì 22, poche ore prima che le operazioni prendessero il via. Confusione, ad esempio, c’è stata tra chi dovessero essere i primi soggetti da testare: inizialmente si era parlato di medici, infermieri e operatori sanitari, ma ieri l’assessore regionale Gallera ha diffuso altre informazioni. Stando a queste, la precedenza sarebbe andata ai "cittadini ancora in quarantena fiduciaria; soggetti sintomatici, con quadri simil-influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai medici di medicina generale alle Ats; i contatti di casi accertati (asintomatici o con sintomi lievi), identificati dalle Ats".
Solo in serata la Regione ha chiarito: "Una categoria non esclude l’altra; procederemo sui due binari contemporaneamente, testando sia gli operatori sanitari sia i cittadini sintomatici". La conferma è arrivata da Giupponi, che ha spiegato come, per quanto riguarda i cittadini, saranno convocati i pazienti che hanno fatto il Covid a casa (senza tampone) e segnalati dai medici di medicina generale e chi è entrato in contatto con dei positivi, "i cui nominativi sono già stati “mappati” dal Dipartimento di prevenzione medica dell’Ats".
La regia di Ats
Le persone verranno contattate di volta in volta da Ats. Tendenzialmente, il pomeriggio per la mattina successiva. Nella telefonata vengono fornite tutte le informazioni del caso: dall’orario al luogo in cui presentarsi. Tra oggi e domani non verranno fatti più di seicento test complessivi e a partire dalla prossima settimana l’operazione si estenderà a tutta la provincia bergamasca e non più soltanto alla bassa Val Seriana. L’obiettivo è arrivare alla fine ad aver effettuato tra i quarantamila e i cinquantamila controlli ematici. Francamente, poca roba su una popolazione di 1,2 milioni di abitanti. È già qualcosa, è vero, ma se si mettono insieme i numeri così bassi dei test che verranno effettuati e la loro non definitiva risposta circa la contagiosità dei soggetti (solo il tampone, in tal senso, è considerato affidabile), i dubbi sono molti. Troppi.