Scarcerati i fidanzati scippatori di Treviglio
Ha confessato l'ultimo scippo ma nega di essere coinvolto negli altri dieci. Mirko Guerini, 43 anni, è stato scarcerato insieme alla fidanzata.
Ha confessato l'ultimo scippo, quello in via Leonardo da Vinci avvenuto venerdì sera quando è stato arrestato, ma nega di essere coinvolto negli altri. E' stato scarcerato Mirko Guerini, il 43enne di Treviglio arrestato insieme alla compagna R.B, 37 anni, nell'ambito dell'inchiesta sulla serie di scippi ai danni di donne anziane avvenuti negli ultimi due mesi a Treviglio.
Obbligo di firma, ma niente carcere
L'uomo, molto noto in città, era stato arrestato sabato sera da carabinieri e polizia, che da giorni erano sulle tracce del rapinatore presunto autore di una decina di scippi, tutti identici, ai danni di donne di Treviglio soprattutto nella zona residenziale ad est del centro storico. Dopo due giorni di carcere, è stato rilasciato insieme alla fidanzata presunta complice, con la sola misura cautelare dell'obbligo di firma. Al momento ai due è contestato soltanto l'ultimo colpo, quello di venerdì sera, mentre sono ancora in corso le indagini necessarie ad appurare se i due possano o meno essere accusati anche degli altri colpi. L'uomo, davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia, ha spiegato di aver strappato la borsetta all'ultima vittima di venerdì per recuperare del denaro, per comprare della droga. Quello della tossicodipendenza è infatti un problema che il 43enne trevigliese si portava sulle spalle da diversi anni.
L'omicidio della sorella
L'uomo è lo zio della donna uccisa lo scorso agosto, accoltellata a morte dopo un litigio domestico dalla figlia 15enne. In Tribunale ha spiegato che proprio questo evento tragico l'avrebbe spinto a tornare nel tunnel della droga.
La raffica di scippi in centro
Al momento, come detto, deve formalmente rispondere soltanto dell'ultimo scippo, mentre restano senza imputati i procedimenti per i precedenti colpi avvenuti in città negli ultimi due mesi. Una raffica impressionante di aggressioni, avvenute sempre ai danni di donne sole che camminavano o passeggiavano lungo le strade della città, in zone quasi sempre prive di videosorveglianza. Qui sotto, una mappa ricostruisce le date e i luoghi dei colpi noti, su cui le Forze dell'ordine stanno comunque, ancora, indagando.