Spino d'Adda

Rave party sull'Adda, in spregio all'emergenza. De Corato: "Gravissimo, ora si sgomberi e foglio di via" FOTO

Circa 1500 persone si sono ammassate per la festa abusiva sul fiume, nonostante l'emergenza Covid. "La Prefettura ora intervenga".

Rave party sull'Adda, in spregio all'emergenza. De Corato: "Gravissimo, ora si sgomberi e foglio di via" FOTO
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“Da una parte la recente ordinanza del governo con la quale vengono chiuse le discoteche per evitare assembramenti che favorirebbero la diffusione del Coronavirus, dall’altra un rave party con 1.500 partecipanti provenienti da tutta Europa che continua indisturbato da oltre tre giorni nel cremonese”. Così l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato, in merito al rave  in corso dalla sera di venerdì fra il fiume Adda e le cascine Gamello e Ca’ Nova, a  Spino.

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De Corato contro la Prefettura: "Liberare l'area e foglio di via"

Rave Spino d'Adda
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Il rave di Spino (foto da Instagram)

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Il rave di Spino (foto da Instagram)

Rave Spino d'Adda
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Il rave di Spino (foto da Instagram)

“Quanto sta accadendo in queste ore è gravissimo. Un serio pericolo per la salute dei partecipanti e per quella pubblica. Secondo quanto riportato dai residenti e dalla stampa locale, la Prefettura non ha sgomberato l’area lasciando che gli 'irriducibili della musica' potessero continuare con lo sballo nel weekend di Ferragosto, fino ad oggi".

Le forze dell’Ordine sono state messe a presidio dell’area, non in condizioni di poter intervenire. "Oltre a ciò, si sono registrati diversi interventi di ambulanze per numerosi partecipanti che si sono sentiti male" continua l'assessore regionale.

L'emergenza  Covid e i 1500 ravers ammassati

"Questo rave illegale è già durato troppo - ha concluso l'assessore, rivolgendosi poi direttamente alla Prefettura di Cremona - La Prefettura liberi immediatamente la zona ed il Questore di Cremona proceda con il foglio di via per tutte le 1.500 persone ammassate per ore per partecipare al rave party, proprio come fatto dal questore di Mantova lo scorso ottobre per una situazione analoga occorsa a Serravalle Po. Mi auguro che questo provvedimento venga applicato anche - conclude De Corato - in risposta all’aggravante del mancato rispetto delle misure a contrasto della diffusione del virus” .

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