Raid vandalico "No Vax" alla sede del Giornale di Treviglio
Un vile attacco compiuto di notte per non farsi vedere: è quello subito dal Giornale di Treviglio, Romanoweek e Cremascoweek
Scritte rosse, in vernice spray, inneggianti (o deliranti?) l'ennesimo complotto "No Vax". E' quello che questa mattina, 3 marzo 2025, ci siamo trovati sui muri della redazione del Giornale di Treviglio, Romanoweek e Cremascoweek in via Vittorio Veneto, a Treviglio. Stessa sorte, ahinoi, è toccata anche ai colleghi del Giornale di Vimercate e del Giornale di Carate. Anche la redazione di Chiariweek si è svegliata con la stessa brutta sorpresa. E non è la prima volta che i nostri Giornali vengono presi di mira: era successo - allo stesso modo - anche a Montichiari solo un mese fa. Scritte della stessa matrice anche al giornale "Araberara", di Clusone, affiliato al Gruppo Netweek.
Scritte "no vax" sui muri del Giornale di Treviglio
Imbrattati i muri per tutta la lunghezza della sede del Giornale, porta compresa, con i simboli della lotta "no vax" e una scritta che è un attentato - in primis - alla lingua italiana: "Bugiardisti negate verità come nazisti".
La matrice dei vili raid avvenuti simultaneamente questa notte, col favore del buio, sembra la stessa. I vandali sono senz'altro accumunati dal fatto di non aver mai sfogliato i nostri Giornali, contro cui puntano il dito resuscitando pure il Terzo Reich, facendo solo l'ennesimo "copia e incolla" dei raid che nella bergamasca hanno colpito, solo negli ultimi mesi, cimiteri, palazzetti, edifici scolastici e persino il Municipio di Bergamo.


D'altra parte, eccetto che poche offese e insinuazioni lanciate qua e là, gli argomenti scarseggiano. Per il resto, le nostre redazioni continueranno a lavorare, ma verrà presentata denuncia con la speranza che qualche telecamere in zona possa aiutare a identificare i responsabili.
"Andremo avanti a fare il nostro lavoro"
"Che i giornalisti vengano presi di mira da questi gruppi organizzati non è una novità. Con quelle di stanotte sono sette le redazioni di Netweek colpite, quella di MontichiariWeek soltanto un mese fa. Stanotte è toccato al Giornale di Treviglio, ma anche al Giornale di Carate, al Giornale di Vimercate, a ChiariWeek e ai colleghi di Araberara Clusone. Evidentemente si tratta di una serie di azioni coordinate e organizzate. I responsabili sono convinti di raccontare in questo modo presunte verità censurate da massimi sistemi - ha commentato il direttore del Giornale di Treviglio Davide D'Adda - Ma la realtà è all'opposto: sono i giornalisti, ogni giorno, con fatica e con dignità, a svolgere questo compito per le comunità in cui vivono. Specialmente i giornalisti locali. A tutti loro, specialmente ai colleghi colpiti stanotte, va la solidarietà della redazione. Quanto a noi, andremo avanti a fare il nostro lavoro, come sempre. Ancorati ai fatti e alla scienza, e difendendo la complessità della cronaca da chi pensa di ragionare per slogan".
Gli attacchi ai Giornali del Gruppo Netweek
Nella notte altre quattro redazioni sono state prese di mira: il Giornale di Carate, il Giornale di Vimercate, il Chiariweek e Araberara (Clusone).
"Gli episodi accaduti questa notte ai danni del Giornale di Carate e del Giornale di Vimercate non ci scalfiscono minimamente e non condizioneranno in alcun modo la nostra attività - ha ribadito il direttore Sergio Nicastro - E' evidente che si tratta di attacchi pretestuosi, senza alcuna logica, compiuti da persone che non si rendono neppure conto che l'unico effetto che hanno prodotto è di aver deturpato un muro. Persone che si nascondono nell'anonimato e per le quali il termine dialogo non ha alcun senso. Da parte nostra, continueremo a raccontare il territorio nelle sue mille sfaccettature come abbiamo sempre fatto e come continueremo a fare".

Arabebara (Clusone)

Giornale di Vimercate

Giornale di Carate

Chiariweek
Mi riferisco al commento precedente: se a distanza di 5 anni ancora se la sono legata la dito, aldilà dell'imbrattamento, forse qualche ragione l'avranno pure. Di "Vili" purtroppo ne abbiamo visti molti durante la pandemia, a cominciare da coloro che con l'arma di un vergognoso ricatto(o ti vaccini o non ti faccio lavorare) hanno costretto milioni di cittadini ad iniettarsi Dio solo sa cosa pur non avendone l'intenzione. Non siamo più abituati a queste forme di contestazione ma ricordo che negli anni passati c'erano scritte politiche un pò dappertutto.
Vili. “Attaccassero” veri luoghi di “comando”, non i giornali. Lì di fascisti ne troverebbero sicuro. E poi ancora coi vaccini ce l’hanno? Cambiate pagina