Inchiesta "Terra Promessa"

Padre Zanotti oggi in tribunale, davanti al giudice ha scelto il silenzio

E' accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello stato. Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Padre Zanotti oggi in tribunale, davanti al giudice ha scelto il silenzio
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Padre Antonio Zanotti, agli arresti domiciliari dalla scorsa settimana, è rimasto in tribunale a Bergamo solamente mezz'ora, accompagnato dal suo avvocato.

Padre Zanotti in silenzio

Un colloquio brevissimo quello di questa mattina in Tribunale a Bergamo davanti al gip Lucia Graziosi. Padre Antonio Zanotti, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello stato, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Così hanno fatto anche gli altri indagati, Anna Maria Preceruti, presidente della Cooperativa Rinnovamento e l'economi Giovanni Trezzi, braccio destro dell'ex francescano.

L'operazione "Terra Promessa", la scorsa settimana, ha acceso i riflettori su una realtà, quella della gestione dell'accoglienza dei migranti, grazie alla quale Padre Antonio era riuscito negli anni a creare un piccolo impero. Un impero che faceva girare molti soldi.

Agghiacciante la ricostruzione di quel che avveniva in quelle cooperative, in cui decine di richiedenti asilo a vivere mangiando anche cibo scaduto, e a lavorare in condizioni di sfruttamento. In sostanza, i gestori del centro di accoglienza “facevano la cresta” sui famosi 35 euro a migrante riservati dallo Stato. Costringendo i richiedenti asilo a vivere quasi come fossero in schiavitù.

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