Omicidio di Bergamo: per l'accusa il 19enne è salito in casa a prendere il coltello
Patelli sostiene di essersi difeso, ma c'è più di un dubbio sulla sua ricostruzione.
Da un lato il coltello, dall’altro il tentativo di difendersi o la volontà di attaccare. Sono questi gli elementi attorno cui stanno ruotando le indagini riguardanti l’omicidio avvenuto domenica (8 agosto) in via Novelli a Bergamo.
Patelli in carcere in attesa di convalida
Come riporta Prima Bergamo in carcere, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, Alessandro Patelli, 19 anni, incensurato. Lavora come giardiniere con il padre. Il giovane, interrogato dal pm Paolo Mandurino ha detto di essersi difeso, spinto dalla paura di essere aggredito da Marwen Tayari, tunisino di 34 anni che invece è morto tra le braccia della compagna, Eleonora Turco, e sotto gli occhi delle figlie di 12 e 2 anni.
Oggi, mercoledì 11 agosto, è previsto l’interrogatorio di convalida davanti al Gip Maria Beatrice Parati. E sempre oggi è in programma l’autopsia sul corpo della vittima, raggiunta da sei coltellate in diversi punti, tra spalla, coscia, torace e collo. Quanto sono profonde le ferite? Quale è risultata fatale?
Per l'accusa è salito a prendere il coltello
Il ragazzo ha raccontato agli inquirenti di avere già con sé l’arma del delitto; sarebbe stato in procinto di andare a Trescore, dove la famiglia ha un terreno con un capanno, il coltello gli sarebbe servito per fare piccoli lavoretti. Secondo l’accusa, invece, Patelli, dopo una prima discussione avuta con la vittima sui gradini di casa, sarebbe salito, avrebbe preso il casco del motorino e il coltello e uscendo dal palazzo avrebbe puntato la lama contro Tayari. Le ferite multiple sulla vittima, per chi indaga, avvalorerebbero la tesi dell’attacco, piuttosto che di una reazione nata per difendersi da una bottiglia rotta.