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"No paura day", in 600 a Bergamo cantando "la pandemia è una fesseria"

In prima linea a sostenere questa posizione c'era il relatore e magistrato Angelo Giorgianni.

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Al "No paura day", a Bergamo, in 600 hanno sfilato cantando "la pandemia è una fesseria" per manifestare a favore della libertà di pensiero e parola. Ne danno notizia i colleghi di Prima Bergamo.

La pandemia è una fesseria

La pandemia "è una bugia, una fesseria", la campagna vaccinale "è una sperimentazione", i Dpcm "provvedimenti dal sapore di bullismo legislativo", i protocolli sanitari "funzionali allo svilimento del Paese" a favore dell’alta finanza. E ancora: le mascherine sarebbero "strumenti nocivi per la salute" utili solo per difendersi "da gendarmi zelanti e cittadini ipocondriaci". Ma soprattutto, mass media e istituzioni hanno creato un clima di terrore che ha descritto "una situazione non reale: non era reale l’esistenza di un virus violento, che poteva essere governato se non avessero abbandonato tante persone a domicilio".

"Ma non siamo negazionisti"

Chi, domenica 18 aprile, ha attraversato il Sentierone a Bergamo ha avuto l’occasione di ascoltare queste e molte altre tesi che, nell’immaginario collettivo, vengono accostate a posizioni negazioniste, no-mask o no-vax. Gli organizzatori del “No paura day”, così come i circa 600 sostenitori che hanno riempito il centro piacentiniano, ci tengono però a precisare che non sono "negazionisti, no-mask o no-vax", che riconoscono l’esistenza del Covid (qualcuno dice anche di essere stato contagiato e di essere guarito dopo giorni di malessere acuto) ma che sono "per la libertà di pensiero e di parola, consapevoli che nell’attuale panorama mediatico, qualsiasi voce non allineata con la vulgata ufficiale degli organi di comunicazione viene brutalmente stroncata".

In prima linea a sostenere questa posizione c'era il relatore e magistrato Angelo Giorgianni, che insieme alla moderatrice dell’evento, Manuela Gilardi, ha gestito la manifestazione senza disordini chiedendo un minuto di silenzio per le morti causate dal Covid, "una cicatrice e una ferita indelebile per tanti di noi".

Dito puntato, dunque, contro una "gestione cialtronesca del virus" che impedirebbe ai cittadini, la maggior parte presente senza mascherina, di ottenere verità e libertà.

Per la libertà di pensiero

Tra i relatori Paolo Sensini, storico e analista geopolitico, che dopo un excursus generale sulla pandemia ha sostenuto che lo stato d’emergenza che stiamo vivendo ha eliminato le nostre libertà costituzionali. Un concetto ripreso anche dall’avvocato Riccardo Luzzi, che dal palco ha ammonito: "In un Paese civile e democratico ognuno deve essere libero di esprimere il proprio pensiero. Noi solleviamo dubbi per avere risposte a beneficio di tutti. Ogni imposizione (tra cui l’obbligo vaccinale previsto per gli operatori sanitari, ndr) è contrario alla democrazia".

E rispetto alla vicenda legata al vaccino prodotto da AstraZeneca ha aggiunto: "Ciò che è successo adesso è stata una sperimentazione per avere risultati che prima non si avevano. Quando dicono “i benefici sono superiori ai rischi” voi dovete capire che i rischi esistono. Nel momento in cui esistono uno deve essere volontariamente in grado di accettarli, non sulla base delle imposizioni".

"Vaccini: una sperimentazione che semina morti"

Più duro l'attacco di Angelo Giorgianni, autore del libro "Strage di Stato – Le verità nascoste del Covid-19", con prefazione del pm Nicola Gratteri che dopo il polverone sollevatosi ha preso subito le distanze dalla pubblicazione.

"Si dice che nel mio libro ho negato le bare di Bergamo – osserva -. Falso, non sono negazionista. Lo sono coloro che hanno negato l’esistenza di terapie efficaci e che hanno lasciato i nostri amici e le nostre famiglie a casa a morire. Lo sono quelli che hanno voluto creare un clima di terrore. Sono passati 14 mesi e oggi si guarda alle terapie domiciliari: la verità è che qualcuno aveva interesse a lasciarci in questa situazione".

E in merito ai vaccini invita alla prudenza, vista l’esistenza di terapie efficaci: "Non bisognava correre troppo su un vaccino sperimentale che sta continuando a seminare tanti morti. Non sono no-vax, sono per i vaccini quando sono utili e non dannosi». E guai a definirlo complottista, anche se sostiene che esistano personaggi «di grande levatura politica come Putin, o come Trump, che parlano di un nuovo ordine mondiale".

La bufera negazionista a Treviglio

A Treviglio le tesi negazioniste sono costate care alla lista civica di centrodestra "Rinascerò" che dopo la pubblicazione di alcuni contenuti sulla pagina Facebook è finita nella bufera. Tesi che strizzano l'occhio ai negazionisti e che, tra l'altro, avevano puntato il dito contro i commercianti accusati di essere "capre" solo per aver rispettato le regole.

E puntuale è arrivata la mozione delle minoranze per chiedere di prendere ufficialmente le distanze da quanto accaduto (cosa già fatta, ufficiosamente, nelle ore successive allo scoppio della polemica).

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