No alla logistica dietro il Santuario: già raccolte settemila firme, petizione ancora aperta
Continua la campagna per bloccare il progetto dell'Amministrazione di Misano.
Si può ancora firmare contro la logistica in progetto dietro il Santuario di Caravaggio. Sul sito internet del tempio mariano si rende noto che sono già state raccolte settemila firme ma la campagna continua.
No alla logistica dietro il Santuario: a fine giugno raccolte settemila firme
"Una manifestazione senza colore politico, pensata non contro qualcuno (nella fattispecie il Comune di Misano), ma a favore della vita del territorio - si ricorda sul sito del Santurio di Santa Maria del Fonte - Questo lo scopo della mobilitazione promossa nella mattinata di sabato 20 aprile presso il santuario di Caravaggio dal comitato Salviamo il suolo a salvaguardia di un territorio che potrebbe essere presto interessato dall’arrivo di una nuova logistica da circa 57mila metri quadri, individuata in territorio misanese, a nord della provinciale Rivoltana, e quindi distante in linea d’aria solo poche centinaia di metri dalla basilica di Santa Maria del Fonte, che dal maggio 2023 può vantare il titolo di Santuario Regionale della Lombardia"
E da allora sono stati migliaia i fedeli che hanno firmato ai banchetti o in cancellia, anche su invito del vescovo di Cremona Antonio Napolioni. Ben settemila le adesioni.
Posizione ferma della Consulta regionale per i Beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Lombarda
La Consulta regionale per i Beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Lombarda. Al termine di una riunione svoltasi martedì 16 aprile a Milano, la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Lombarda, organo presieduto da monsignor Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, aveva espresso posizione ferma.
"Il patrimonio ambientale della zona in cui si trova il Santuario Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, è sempre stato tutelato e rispettato, tanto che nel corso degli anni il territorio circostante è stato considerato area agricola di salvaguardia - si precisa sul sito - In alcune parti del territorio sono stati infatti posti vincoli urbanistici e paesaggistici che hanno consentito di preservare le aree agricole che per 600 anni hanno circondato il Santuario, diventando tutt’uno con esso. Anche il reticolo dei canali, alimentati dai fontanili, tipici della zona, ha caratterizzato l’area: il nome di Santa Maria del Fonte evidenzia che l’apparizione della Madonna è avvenuta presso una sorgente che dava acqua alla terra e alle persone che vi lavoravano. Tuttavia, da alcuni anni tale patrimonio è minacciato da iniziative e decisioni che sembrano non tener conto della rinnovata consapevolezza, fatta propria dal legislatore e dagli stessi cittadini, sui temi della tutela ambientale e paesaggistica, non considerando l’origine secolare di questo monumento e del territorio circostante".
Il riferimento, in particolare, è al progetto di realizzazione di un’ampia zona industriale nel Comune di Misano Gera d’Adda, nella quale potrebbe essere costruito un imponente polo logistico a soli 500 metri circa di distanza dal Santuario.
"Il progetto di trasformazione di porzioni importanti del territorio in aree industriali o commerciali, sottraendole all’uso agricolo, riguarda in verità varie zone del territorio della Bassa Bergamasca e aree limitrofe - si continua - Processo che negli ultimi anni ha portato il fenomeno del consumo di suolo a valori assai elevati, rispetto al quale assume un’importanza centrale il tema di un’efficace pianificazione, regolazione e controllo da parte delle Istituzioni competenti, in modo da armonizzare le diverse esigenze (produttive, abitative, ambientali e paesaggistiche) nella costante ricerca del bene comune. Nel caso del Santuario di Caravaggio i nuovi insediamenti produttivi andrebbero a insistere su un territorio fragile e strettamente legato a un monumento che, rassicurante e maestoso, rappresenta un elemento costitutivo e caratterizzante dell’intera area. È opportuno tra l’altro ricordare che, in occasione dell’anniversario dell’apparizione della Vergine a Caravaggio, il 26 maggio dello scorso anno l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, a nome della Conferenza Episcopale Lombarda, ha annunciato il riconoscimento del Santuario Santa Maria del Fonte quale Santuario regionale. Si ricorda inoltre che, nel gennaio del 2022, Regione Lombardia e Conferenza Episcopale Lombarda sottoscrivevano un protocollo d’intesa per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso. In questo documento si metteva in risalto l’impegno reciproco per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dei beni di interesse religioso e la reciproca disponibilità a tutelare questo patrimonio. In conseguenza di ciò, veniva sancito l’impegno reciproco alla tutela, al recupero e alla fruibilità dei tali beni".
Campagna ancora aperta
"Per tutti questi motivi riteniamo necessario che le Istituzioni si assumano la responsabilità di regolamentare questi fenomeni e assumano la tutela di realtà quali il Santuario Santa Maria del Fonte e del suo territorio. Non solo tutela del monumento, ma anche dell’ambiente e del paesaggio che sono un tutt’uno con esso2 concludeva la Consulta".
La raccolta firme al Santuario per fermare la costruzione del polo logistico e per richiedere la tutela dell’ambiente circostante è ancora aperta.