Migranti, Belotti (Lega): "La Prefettura revochi il contratto con la Coop Rinnovamento"
Il deputato bergamasco: "Ci siamo presi accuse di razzismo e xenofobia solo perché parlavamo di speculazione e guadagni facili sull'ospitalità dei profughi".
Arrivano le prime reazioni politiche alla notizia dell'arresto di Padre Zanotti al termine di un'operazione dei carabinieri scattata questa mattina a Fontanella. Agghiacciante la ricostruzione di quel che avveniva in quelle cooperativa, in cui decine di richiedenti asilo a vivere mangiando anche cibo scaduto, e a lavorare in condizioni di sfruttamento. In sostanza, i gestori del centro di accoglienza “facevano la cresta” sui famosi 35 euro a migrante riservati dallo Stato. Costringendo i richiedenti asilo a vivere quasi come fossero in schiavitù.
"Revocare i contratti con la Coop Rinnovamento"
A commentare l'accaduto chiedendo l'intervento della Prefettura è il deputato bergamasco Daniele Belotti (Lega).
"I clamorosi sviluppi dell'inchiesta sulla Cooperativa guidata da Padre Zanotti che da anni gestisce l'ospitalità dei richiedenti asilo in varie località della Bassa bergamasca, - dichiara il deputato leghista Daniele Belotti - sono elementi chiari per revocare immediatamente, in via cautelativa, da parte della Prefettura tutti i contratti e gli appalti in essere con la Cooperativa Rinnovamento. Ricordiamo che solo presso l'Oasi di Antegnate sono presenti un centinaio di migranti e altre 17 donne a Fontanella".
"La Lega non era fuori strada"
"Più volte negli anni scorsi - continua Belotti - la Lega ha denunciato l'operato di una realtà che negli anni ha riempito i paesi della pianura di richiedenti asilo, arrivando a organizzare anche presidi a Fontanella, in occasione della violenza sessuale a una mediatrice culturale, e davanti alla sede di Antegnate. Ci siamo presi accuse di razzismo e xenofobia solo perché parlavamo di speculazione e guadagni facili sull'ospitalità dei profughi. Ora, forse, alla luce di quanto sta emergendo, si può dire che la Lega non era fuori strada. Purtroppo."