Romano

"Matano, uomo unico in un mondo di squali. Battisti? Mai un grazie da chi glielo doveva"

Il produttore musicale Richard Milella ha ricordato l'amico Roberto Matano, che si è spento martedì notte a Romano

"Matano, uomo unico in un mondo di squali. Battisti? Mai un grazie da chi glielo doveva"
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Il produttore musicale Richard Milella ha ricordato l'amico Roberto Matano, che si è spento martedì notte a Romano.

Il ricordo

"Io e tutti quelli che lo hanno conosciuto gli vorremo sempre infinitamente bene, sarà un vuoto profondo e incancellabile per noi e per buona parte della musica italiana che gli deve tanto e che ha contribuito a far diventare grande nel mondo".

Questo il ricordo di Richard Milella, produttore musicale di Caravaggio, grande amico e collaboratore del maestro Roberto Matano, che si è spento martedì notte a Romano.

"Ho conosciuto il maestro Matano, per tutti semplicemente Roby, circa una trentina di anni fa per la realizzazione di un cd celebrativo de I Campioni, la band degli anni 60/70 di cui era cantante e leader - ha ricordato Milella - Il lavoro fu una vera chicca con brani storici e la presenza alla chitarra e ai cori di un giovanissimo Lucio Battisti che Roby aveva reclutato per il suo gruppo scoprendolo fra i meandri dei night-club nella dolce vita romana".

Gli anni dei night club

Matano, di nascita romano de Roma era diventato romanese per amore.

"Durante le lunghe stagioni musicali che I Campioni tenevano a Caravaggio, alla famosa Ruota di Angelo Zibetti, scoppiò il colpo di fulmine con la “avvenente” Angela e non ci volle molto perché il maestro si trasferisse in provincia per stargli accanto. -ricorda Milella - Un carattere amabile, riservato ma soprattutto profondamente sincero in un mondo, quello musicale in cui prevale l’arroganza e la malignità, Roby era una delle poche eccezioni, una persona su cui poter contare in ogni momento, da cui poter avere consigli e suggerimenti senza che chiedesse nulla in cambio. E’ stato al fianco di Lucio Battisti per venti anni, un sodalizio che non ha mai tenuto a propagandare a differenza di gente che si vantava di chissà quali collaborazioni con il riccioluto cantautore, lo ha sempre consigliato e indirizzato in strade che fossero meno impervie possibili fino a raggiungere le più alte vette della notorietà".

Battisti e la riconoscenza

Il rapporto con Battisti, in particolare, è stato un tema scottante che va avanti da decenni.

"Questo era un argomento abbastanza bruciante per me, non accettavo il fatto che fosse stato messo passivamente in disparte - ha raccontato Milella - Nel corso di questi anni infatti l’ho coinvolto in manifestazioni che gli rendessero giustizia, trasmissioni televisive RAI e private in cui si trattasse adeguatamente il suo caso fino a riportare tutto in un libro scritto a quattro mani con me che riporta testimonianze chiare di modo che gli fosse attribuiti i giusti meriti. Roby, riservato com’era, non teneva molto a questo ritorno di popolarità ma gradiva le rinnovate attenzioni della gente e partecipava volentieri a incontri e convegni riguardanti la figura di Lucio. Come non ricordare allora il maestro Matano come produttore per Gino Paoli, per Adriano Pappalardo, collaboratore per Julio Iglesias o come talent scout per il misanense Riki Anelli, come consulente per l’etichetta discografica Saar a cui ha collaborato fino a poco tempo fa o come responsabile artistico per lo studio di registrazione del figlio Francesco in Caravaggio? Una moltitudine di attività nel campo musicale da oltre 70 anni che hanno portato il mite Roberto ad essere amatissimo per la sua bontà d’animo e come illuminato dispensatore di consigli da cui molto spesso però non ha ricevuto nemmeno un grazie".

Roberto Matano al centro con la band dei "Campioni". A destra un giovanissimo Lucio Battisti.
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