Tutta la Bergamasca piange don Fausto Resmini
Sempre al fianco degli ultimi era la colonna del Patronato San Vincenzo. Dal 5 marzo si trovava ricoverato dopo essere risultato positivo.
Lurano in lutto, non ce l'ha fatta don Fausto Resmini. Il sacerdote si trovava ricoverato da settimane dopo essere risultato positivo al Coronavirus. Da tutta la Bergamasca si moltiplicano da giorni decine di attestazione di affetto.
Addio a don Fausto Resmini
"Questa notte don Fausto è tornato alla casa del Padre. Ha combattuto fino alla fine contro questo virus così tremendo. Se ne è andato nel silenzio e nella solitudine della notte, proprio come molti uomini vissuti in strada di cui lui si è preso cura nel suo ministero. Ora preghiamo Dio perché lo accolga nel suo Regno. Sarà accolto dai santi, da don Bepo e dagli ultimi della terra che lui ha amato e servito, li potrà trovare pace e gioia eterna".
Il triste annuncio dalla pagine Facebook della Comunità Don Milani pubblicato questa mattina. Una notizia che a Lurano non avrebbero mai voluto ricevere.
Era ricoverato a Como
Don Fausto era entrato in ospedale, alla Humanitas Gavazzeni lo scorso 5 marzo. Le sue condizioni, secondo i primi bollettini medici, erano serie, ma sembravano intravedersi i primi segnali di miglioramento. Nei giorni seguenti il sacerdote era stato trasferito a Como, in terapia intensiva. Poi più nulla, fino alla brutta notizia: don Fausto se n'è andato questa notte. Aveva 67 anni.
Una vita per gli ultimi
Don Fausto, cittadino onorario di Lurano dal 2013, era molto conosciuto per la sua presenza al fianco degli ultimi. Dal 1988 infatti, don Resmini era, infatti, Direttore del Patronato di San Vincenzo di Sorisole, comunità che si occupa dell’accoglienza per i minori, oltre a ricoprire l’incarico di Cappellano della Casa Circondariale di Bergamo dal 1992. Due delle tante missioni spirituali intraprese dal sacerdote, fondatore tra l’altro della comunità “Don Lorenzo Milani” a Sorisole, della “Cooperativa Il Mosaico” e del servizio “Esodo”. Si occupava dei minori provenienti dal penale o dei minori non accompagnati. Era stato anche fondatore dell’associazione In strada, per soccorrere gli ultimi degli ultimi alla stazione di Bergamo.
Scandella (Pd): "A lui tutta la nostra riconoscenza"
"Se n'è andato un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio di chi più aveva bisogno. A lui tutta la nostra più sincera riconoscenza. Ogni volta che si cercava aiuto per una persona difficile, rifiutata da tutti, con seri problemi sociali, psicologici, economici o di altra natura si sapeva che don Fausto avrebbe trovato un posto per lei. A don Fausto un grazie commosso per quanto fatto fino all’ultimo".
Il consigliere regionale del Pd, Jacopo Scandella, esprime così il proprio cordoglio per la morte di don Fausto Resmini.
"Bergamo ha perso un uomo straordinario - dichiarano i parlamentari del Partito Democratico Elena Carnevali, Maurizio Martina ed Antonio Misiani assieme al segretario provinciale Davide Casati- che sapeva stare accanto alle persone più fragili e bisognose con concretezza e affetto. La sua testimonianza di accoglienza e solidarietà resterà per sempre impressa nella nostra comunità democratica. Grazie don Fausto".
Un grande sacerdote di prossimità
"Molti nella nostra comunità hanno avuto modo di incrociare la persona, il carisma e l’opera di Don Fausto Resmini - dice l'ex presidente della provincia Matteo Rossi - Voglio ricordare Don Fausto con questa frase che ci diceva spesso: I poveri e gli ultimi non sono un problema di ordine pubblico, e riconoscerli è il primo passo per uscire dall’indifferenza".